Sifilide, allarme in Sardegna: 31 casi in un anno

di redazione Blitz
Pubblicato il 23 Novembre 2016 - 17:59 OLTRE 6 MESI FA
Sifilide, allarme in Sardegna: 31 casi in un anno

Sifilide, allarme in Sardegna: 31 casi in un anno

CAGLIARI – E’ allarme sifilide in Sardegna. Sono ormai quindici i casi registrati negli ultimi due mesi, 31 dall’inizio dell’anno. A lanciare l’allerta è la Clinica dermatologica dell’Azienda ospedaliera universitaria di Cagliari.

Numeri preoccupanti, mai registrati prima. Basti pensare che in tutto il 2015 i casi di sifilide erano stati nove in dodici mesi. I quindici pazienti che si sono presentati negli ambulatori del San Giovanni di Dio, spiega il sito Sardegna Oggi, hanno contratto la malattia per rapporti orali non protetti. Sono tutti giovani tra i 20 e i 40 anni, oltre la metà hanno detto di aver contratto l’infezione attraverso rapporti omosessuali.

 

“Si tratta di una malattia molto contagiosa – dice Nazareno Pacifico, direttore sanitario dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari – ed è facilmente trasmissibile con tutti i tipi di rapporti non protetti. Questo è un punto fondamentale: è un problema che interessa sia chi ha rapporti eterosessuali sia omosessuali non protetti e, in particolar modo, occasionali. I dati parlano chiaro: aumentano le malattie sessualmente trasmissibili e si abbassa l’età dei pazienti. In particolare sono i giovani e i giovanissimi a esserne colpiti”.

Sempre a Sardegna Oggi il professor Franco Rongioletti, direttore della Clinica dermatologica, spiega:

“La sifilide è provocata da un batterio chiamato Treponema pallidum che provoca una malattia dapprima localizzata nel punto in cui il batterio penetra e che tende poi a diffondersi a tutto l’organismo”.

Quindi la malattia sviluppa due fasi. Dopo alcune settimane dal contagio compare un’ulcera nei genitali o in bocca, che può essere scambiata per un’afta. Dopo alcuni mesi sulla pelle compaiono delle macchie dalle forme più diverse, ma concentrate soprattutto sul palmo delle mani, sui piedi, sul tronco, sui genitali e sulla bocca. Talvolta sono accompagnate da febbre e da senso di affaticamento”.

Il consiglio, come per l’Hiv, la gonorrea e tutte le malattie sessualmente trasmissibili, resta sempre quello di avere solo rapporti protetti, soprattutto se si tratta di rapporti occasionali.