“Smartphone fanno male: sale rischio tumore al cervello. E iPhone 7…”, dice ricercatore Cnr

di redazione Blitz
Pubblicato il 12 Settembre 2016 - 16:36 OLTRE 6 MESI FA
"Smartphone fanno male: sale rischio tumore al cervello. E iPhone 7...", dice ricercatore Cnr

“Smartphone fanno male: sale rischio tumore al cervello. E iPhone 7…”, dice ricercatore Cnr

BOLOGNA – Gli smartphone “fanno male alla salute”, aumentando il “rischio di tumore al cervello”. Gli ultimi modelli, come l’iPhone 7, “hanno meno microonde”, ma rimane il problema, perché, “essendo cambiate le frequenze, ci vogliono nuovi studi per determinare l’impatto sulla salute”: è quanto sostiene il dottor Fiorenzo Marinelli, ricercatore dell’Istituto di Genetica Molecolare  del Consiglio nazionale delle ricerche di Bologna.

Intervistato da Andrea Lupoli per Radio Cusano Campus nell’ambito del programma “Genetica Oggi”, il dottor Marinelli ha detto senza mezzi termini che

“i cellulari fanno male, c’è la certezza che influenzano sia il metabolismo cellulare che il funzionamento delle cellule. Per cui sono degli strumenti da usare con molta precauzione. E’ un apparato di emergenza da usare nelle emergenze”.

 

Marinelli ha parlato di “diversi studi” che evidenzierebbero “la correlazione fra tumore al cervello e uso degli smartphone”. Riguardo poi all‘iPhone 7, ultimo nato della famiglia Apple, o agli altri nuovi dispositivi, Marinelli ha ammesso che “le emissioni di microonde sono diminuite”. Ma questo non deve farci sentire più tranquilli, perché, spiega,

‘”sono cambiate le frequenze, sono cambiati gli algoritmi di trasmissione e ci vorrebbero più studi per determinare qual’è l’impatto biologico delle nuove tecnologie di trasmissione. Per quello che sappiamo fin ora è comunque accertato che ci siano influenze biologiche profonde e danni alla salute” .

Negativo il giudizio anche sul wifi:

“Il wifi è inutile, abbiamo collegato la terra con milioni di km di fili per trasportare internet e poi lo vogliamo trasformare in un segnale via radio negli ultimi 5 metri rendendolo più instabile e meno sicuro che tramite cavo”.