Solitudine, il killer che fa più vittime dell’obesità

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Agosto 2017 - 10:41 OLTRE 6 MESI FA
Solitudine, il killer che fa più vittime dell'obesità

Solitudine, il killer che fa più vittime dell’obesità

ROMA – Un killer silenzioso che fa più vittime dell’obesità e che sta rapidamente diventando un’epidemia mondiale. Si tratta della solitudine e dell’isolamento sociale, che secondo una nuova ricerca  della Brigham Young University (BYU) in Provo aumenta il rischio di morte prematura.

L’analisi, presentata da Julianne Holt-Lunstad alla 125° convention annuale della American Psychological Society tenutasi a Washington, ha verificato che il rischio di morte prematura aumenta del 50% in condizioni di solitudine e isolamento sociale.

Secondo Holt-Lunstad si tratta di risultati rilevanti perché nel mondo occidentale vi è una ‘epidemia di solitudine’ che bisogna gestire con opportune misure da intraprendere a partire dall’infanzia, e naturalmente centrando l’attenzione sugli anziani.

Già in passato altri studi avevano mostrato una connessione tra solitudine (la sensazione soggettiva di essere disconnessi dalla società, di non avere affetti vicini), isolamento sociale (la condizione oggettiva di essere socialmente isolati) e cattiva salute, in particolare rischio di Alzheimer e minore sopravvivenza in caso di tumore al seno. In questi lavori, invece, si è teso a cercare un nesso tra solitudine, isolamento e rischio di morte.

Il primo studio ha coinvolto oltre 300.000 adulti che avevano precedentemente partecipato a un totale di 148 studi, mentre la seconda meta-analisi ha compreso 70 studi per un totale di oltre 3,4 milioni di adulti. È emerso che l’isolamento sociale è associato a un rischio di morte prematura del 50% maggiore rispetto a chi è socialmente connesso. Inoltre è emerso che il rischio di morte prematura associato a isolamento e solitudine è uguale se non maggiore al rischio associato a gravi problemi di salute come l’obesità.