Staminali, sì del giudice al metodo Stamina. “Ma non a Brescia”

Pubblicato il 7 Marzo 2013 - 17:03| Aggiornato il 9 Settembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

BRESCIA – Sì alle cure con le cellule staminali secondo il metodo Stamina. Ma in un altro ospedale. E’ quello che si è sentito dire Salvatore Bonavita, 39 anni, affetto dalla sindrome di Niemann Pick. Il giudice del lavoro Mauro Mollo ha stabilito che Salvatore, colpito da questa malattia neurodegenerativa che porta a perdere progressivamente l’uso dei muscoli, potrà essere curato con le cellule staminali grazie al metodo Stamina, ma non agli Spedali Civili di Brescia.

Qui si trova il laboratorio bloccato dall’Aifa, l’Agenzia del Farmaco italiano. Adesso il padre di Salvatore, Luigi Bonavita, dovrà trovare un laboratorio che accetti di eseguire gratuitamente questo tipo di cure, cioè il metodo messo a punto da Davide Vannoni.  

In Italia, sottolinea Repubblica, sono molti i ricorsi ai tribunali civili per ottenere questo tipo di cure, messe in discussione anche a livello scientifico. Ma lo stesso giudice Mollo ha riconosciuto che grazie al primo ciclo di cure Salvatore ha avuto dei miglioramenti. Ora bisognerà capire dove potrà continuare a curarsi.