Staminali, Nature vs Stamina Foundation: “Efficacia terapia non dimostrata”

Pubblicato il 26 Marzo 2013 - 19:35| Aggiornato il 15 Novembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Contro la terapia di cellule staminali della Fondazione Stamina si schiera anche la rivista scientifica Nature e l’opinione della comunità scientifica internazionale. Secondo Nature, l’Italia è l’unico Paese nel quale una terapia di cui l’efficacia non è mai stata dimostrata viene somministrata senza un’approvazione ufficiale.

”I medici che offrono trattamenti basati sulle staminali la cui efficacia non è comprovata finiscono per giocare al gatto e al topo con i regolatori della salute pubblica, in qualsiasi Paese”. Ma l’Italia fa eccezione, rileva la rivista riferendosi al decreto con il quale il ministro della Salute, Renato Balduzzi, ha deciso che ”un controverso trattamento basato sulle cellule staminali può proseguire in 32 pazienti terminali, nella maggior parte bambini”.

Una decisione ”inaspettata – rileva Nature – che ha orripilato i ricercatori, secondo i quali il trattamento potrebbe essere pericoloso in quanto non è mai stato rigorosamente testato. Ricostruendo gli avvenimenti delle ultime settimana, Nature rileva che la terapia sviluppata dalla Fondazione Stamina “è stata ripetutamente messa al bando negli ultimi sei anni”.

La rivista riferisce inoltre che il presidente della Fondazione Stamina, Davide Vannoni, ”uno psicologo dell’universitàdi Udine, ha detto che la pubblicità sulla terapia ha portato 9.000 nuovi pazienti. Spera inoltre che ulteriori modifiche legislative gli permettano di espandere ulteriormente la terapia”.

Lo stesso Vannoni, prosegue Nature, ”ha detto di aver sviluppato la terapia nel 2004 in Russia, dopo aver trattato con successo una paralisi facciale indotta da un virus”, ma ”non ha pubblicato né i risultati né i dettagli precisi della sua terapia, basata sulle cellule staminali mesenchimali”, le cellule del midollo osseo che maturando possono dare origine a ossa, grasso e tessuto connettivo.

Per ogni trattamento vengono utilizzati cinque tipi di cellule, che hanno le caratteristiche di riparare i tessuti danneggiati e di produrre molecole che riducono infiammazioni, combattono infezioni o promuovere la crescita di vasi sanguigni. ”Per qualsiasi malattia – scrive Nature riferendo le parole di Vannoni – uno di questi tipi di cellule può avere l’effetto giusto”.