Trapianto di rene da un maiale su una donna in stato di morte cerebrale: è la prima volta

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Ottobre 2021 - 11:38 OLTRE 6 MESI FA
Trapianto di rene da un maiale su una donna in stato di morte cerebrale: è la prima volta

Trapianto di rene da un maiale su una donna in stato di morte cerebrale: è la prima volta (Foto Ansa)

Trapianto di rene modificato da un maiale su una donna in stato di morte cerebrale: è l’intervento eseguito negli Stati Uniti, un primo intervento del genere nella storia della medicina. 

 La procedura è stata condotta alla New York University Langone Health. Per l’esperimento è stato utilizzato un maiale i cui geni erano stati modificati in modo da eliminare nei suoi tessuti una molecola che provocava un rigetto quasi immediato.

Trapianto di rene da un maiale su una donna in stato di morte cerebrale 

A ricevere l’organo è stata una donna in stato di morte celebrale, tenuta in vita artificialmente, con segni di disfunzione renale, la cui famiglia ha acconsentito all’esperimento prima di staccare le macchine.

Il team di chirurghi guidati da Robert Montgomery ha attaccato l’organo ai suoi vasi sanguigni, osservandone il funzionamento al di fuori del corpo per tre giorni.

I risultati dei test sembravano nella norma, ha spiegato Montgomery, sottolineando che l’organo ha prodotto “la quantità di urina che ci si aspetterebbe” da un rene umano trapiantato, e non c’erano prove di rigetto precoce.

Una speranza per chi ha soffre di insufficienza renale allo stadio terminale

Il successo di questo esperimento dovrebbe ora consentire la sperimentazione in pazienti con insufficienza renale allo stadio terminale, e può far sperare in un futuro in cui gli esseri umani non moriranno più per carenza di donatori.

Secondo la United Network for Organ Sharing, negli Stati Uniti quasi 107.000 persone sono attualmente in attesa di trapianto di organi, di cui oltre 90.000 in attesa di un rene (i tempi medi in questo ultimo caso vanno dai tre ai cinque anni).

I ricercatori hanno lavorato per decenni sulla possibilità di utilizzare organi animali per i trapianti, trovando tuttavia enormi ostacoli su come prevenire il rigetto immediato da parte del corpo umano.

L’esperimento Usa

Il team di Montgomery, invece, ha teorizzato che eliminare il gene del maiale per un carboidrato che innesca il rigetto (una molecola di zucchero o glicano chiamata alfa-gal) avrebbe permesso di prevenire il problema.

Il maiale geneticamente modificato, soprannominato GalSafe, è stato sviluppato dall’unità Revivicor di United Therapeutics Corp.

Nel dicembre 2020 è stato approvato dalla Food and Drug Administration (Fda) americana per l’uso come alimento per le persone con allergia alla carne e come potenziale fonte di terapie negli esseri umani.

“Dobbiamo saperne di più sulla longevità dell’organo”, ha affermato Dorry Segev, professore di chirurgia dei trapianti presso la Johns Hopkins School of Medicine, che non è stato coinvolto nella ricerca. Tuttavia, ha spiegato che “questo è un enorme passo avanti”.