Tumore al colon-retto, quattro stili di vita: chi rischia di più

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Ottobre 2017 - 07:00 OLTRE 6 MESI FA
colon-retto

Tumore al colon-retto, giovani adulti sempre più a rischio

LONDRA – Mangiate regolarmente carne rossa? Avreste bisogno di perdere qualche chilo o avete il diabete di tipo 2? Secondo un esperto britannico, chi risponde in modo affermativo a una o più delle domande, è maggiormente esposto al rischio di tumore al colon-retto.

Nel Regno Unito, dopo il cancro al seno, la prostata e il polmone, è il tipo più diffuso, ogni anno vengono diagnosticati 41.000 casi e, un tempo, erano considerato come una malattia legata alla vecchiaia.

Purtroppo, attualmente riguarda un numero crescente di persone giovani.

Secondo uno studio recente pubblicato sul Journal of the National Cancer Institute, rispetto ai nati intorno al 1950 chi è nato tra il 1980 e 1995 ha quattro volte in più la probabilità di sviluppare la patologia.

Eppure, come spiega Colin Rees, professore di endoscopia gastrointestinale alla Durham University e vicepresidente della British Society of Gastroenterology, è possibile prendere dei provvedimenti: “Circa la metà dei casi di cancro, potrebbero essere evitati attraverso una dieta sana, attività fisica e controllo del peso”.

Rees valuta quattro persone con stile di vita molto differente che rischiano di sviluppare il cancro.

L’impiegato stressato: rischio moderato-elevato.

Mike Johnson, 47 anni, consulente finanziario, vive vicino a Doncaster con la moglie Adele, 45 anni e il figlio Jack di 20.

Altezza 1,80; peso 101 kg; indice di massa corporea (BMI) 31 ed è, dunque, considerato obeso.

Johnson afferma che il suo lavoro lo porta a guidare per circa 120.700 km l’anno o rimanere seduto alla scrivania. Quando, 4 anni fa, ha lasciato l’esercito, ha iniziato a prendere peso.

Nel fine settimana beve anche dieci pinte di birra, qualche gin tonic o vino. Ha una colite ulcerosa, che cura con i farmaci, e mangia solo pane integrale.

Il parere dell’esperto.

Si stima che 13 dei 100 casi di cancro intestinale, nel Regno Unito siano legati al sovrappeso o all’obesità.

Probabilmente è dovuto all’infiammazione dovuta all’aumento di peso. Il fatto che Mike assuma alcol non è d’aiuto: dovrebbe arrivare a 14 unità alla settimana. Inoltre per mezz’ora al giorno praticare attività fisica: non prenderebbe peso e ridurrebbe di conseguenza il rischio di cancro all’intestino.

La colite ulcerosa aumenta il rischio di cancro intestinale, soprattutto se è poco controllata, poiché può danneggiare il colon. Prendendo il farmaco mirato, si riduce il rischio. Mike dovrebbe sottoporsi a una sigmoidoscopia flessibile, in cui attraverso una telecamera viene esaminato il colon. E’ un test utile per individuare eventuali polipi o escrescenze che potrebbero trasformarsi in cancro.

Il fumatore pentito: rischio basso.

Lee Black, 44, Manchester, è divorziata e una mamma a tempo pieno di tre figli tra i 14 e i 19 anni.

Altezza, 1,62; peso 51 kg; BMI, 21 (normale).

Lee pratica boxe due volte a settimana, cammina quotidianamente 6 km e 14 nel fine settimana. Di recente ha iniziato una dieta proteica e basso contenuto di carboidrati, niente pane e pasta, ma molti vegetali. In due mesi ha perso 10 kg.

Fino a gennaio fumava 15 sigarette al giorno, ora è scesa a 3 o 4 a settimana e nel week-end si concede dei drink. Nella sua storia familiare non ci sono casi di cancro, non assume farmaci, assume la pillola contraccettiva da quando ha 18 anni.

Il parere dell’esperto:

Il rischio di Lee è basso, ma diminuirebbe ulteriormente se smettesse totalmente di fumare.
La ricerca ha scoperto che le donne che assumono la pillola fin dall’adolescenza, a distanza di 30 anni hanno meno possibilità di contrarre il cancro, anche se il collegamento non è chiaro.

Lee è una bevitrice del fine settimana ma dovrebbe limitare l’assunzione di alcol. Ha bisogno di mangiare più fibre, almeno 30 gr. al giorno e riso integrale, noci, semi, patate con la buccia e fichi secchi sono ottime fonti.

Il diabetico di tipo 2: rischio alto.

Kevin Curtis, 66 anni, Derbshire, un project manager di un’ente di beneficenza per senzatetto, è divorziato con due figli. Altezza 1,72; peso, 88 kg; BMI, 29 (sovrappeso)

Dieci anni fa a Kevin è stato diagnosticato il diabete di tipo 2 e per lui è stato uno shock. Era in sovrappeso, ha iniziato ad assumere dei farmaci, eliminato dolci e cioccolatini, oggi evita anche il fast food. Il suo problema più grande è il lavoro: esce di casa alle 7,30 e per 12 ore e più non si ferma un attimo. Cerca di cucinare delle pietanze in casa, non mangia molta carne rossa, forse 2 volte a settimana. Non è un fumatore e beve solo due o tre drink a settimana. Cerca di andare un palestra, un paio di volte a settimana.

Il parere dell’esperto: Kevin fa parte della fascia d’età in cui il cancro intestinale diventa comune, in quanto uomo è a più a rischio ed è anche in sovrappeso.

Inoltre, il rischio di cancro intestinale è del 22-30% superiore nelle persone affette da diabete di tipo 2, rispetto a chi non ne soffre, probabilmente dovuto all’aumento di peso. Non dovrebbe mangiare alimenti trasformati e, ogni 2 anni, fare il test di sangue occulto nelle feci.

Vegano con una storia familiare di cancro: rischio moderato.

Brian Jacobs, 62 anni, ipnoterapeuta, vive a Londra con la compagna, Julie. Altezza: 1,67; peso, 62,5 kg; BMI 22 (normale).

Brian afferma che il padre è morto di cancro intestinale a 59 anni, è sempre stato consapevole della malattia e cercato di prendersi cura del corpo. Vegano da 30 anni sia per motivi di salute che etici, non ha mai fumato, beve occasionalmente.

Corre per mezz’ora un paio di volte alla settimana e cammina quanto può. Mangia pane e riso integrali così da assumere fibre. La cosa peggiore, afferma, è che consuma alimenti trasformati come gli hamburger vegetariani.

Il parere dell’esperto: Il rischio di cancro intestinale aumenta con la storia familiare, soprattutto se è un parente di primo grado, come un genitore o un fratello. In generale, il cancro intestinale riguarda più gli uomini delle donne e, a 50 anni, aumenta la possibilità di svilupparlo. Per cui Brian, ha evidenti fattori di rischio.

Tuttavia, sta facendo del suo meglio per mantenersi in buona salute. La dieta vegana che segue Brian include cereali integrali, legumi, verdure e frutta, così da assumere molte fibre necessarie per mantenere sano il sistema digestivo.

Dovrebbe sottoporsi a esami di routine e stare attento a eventuali sintomi che possono segnalare il cancro intestinale: sanguinamento rettale, sangue nelle feci, stitichezza o diarrea che dura tre settimane o più; estrema stanchezza immotivata; perdita di peso inspiegabile o dolore o gonfiore allo stomaco.