Tumore seno, prostata, ovaie: oltre 70 varianti genetiche aumentano il rischio

Pubblicato il 29 Marzo 2013 - 01:14| Aggiornato il 24 Novembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Oltre 70 nuove varianti genetiche che aumentano il rischio di cancro al seno, alla prostata e alle ovaie sono state identificate dal consorzio Collaborative Oncological Gene-environment Study, Cogs. Per arrivare a questi risultati sono stati analizzati i campioni di Dna di oltre 100mila persone colpite dal cancro. I campiono sono poi stati confrontati con altrettanti campioni di Dna di persone sane.

Il Cogs riunisce consorzi internazionali, di cui fa parte anche l’Istituto nazionale dei tumori di Milano, impegnati nello studio dei fattori genetici che predispongono allo sviluppo di alcuni tumori. Le scoperte sono spiegate in cinque diversi studi pubblicati sulle riviste ‘Nature genetics’, ‘American Journal of Human Genetics’ e ‘Plos Genetics’.

Paolo Radice, direttore della struttura di Medicina Predittiva dell’Istituto nazionale dei tumori, ha spiegato: ”Il nostro istituto ha partecipato agli studi sul tumore al seno. Negli ultimi 10-15 anni si è iniziato a usare dei test clinici che rilevano alcuni geni che identificano i pazienti a rischio, perché con mutazioni di origine familiare. Il 75-80% dei casi familiari di tumore risultano però negativi ai test, che non sempre riesce a identificare la mutazione responsabile”.

Ora, con questa scoperta, le possibilità di identificare i soggetti a rischio aumentano, aggiunge Radice: “Ciascuna di queste nuove varianti presa da sola comporta un piccolo aumento del rischio. Ma il loro effetto è cumulativo, e quindi se un individuo ne presenta almeno una dozzina, il suo rischio diventa elevato”.