Tumori, Covid presenta il conto: solo per il seno 3500 carcinomi non individuati, 4 mesi ritardo diagnosi

Covid: tumore seno,oltre 3500 casi non individuati in 17 mesi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Aprile 2022 - 16:43 OLTRE 6 MESI FA
tumori seno covid

Screening tumori al seno: 4 mesi di ritardi nelle diagnosi (Ansa)

Tumori, Covid presenta il conto. Un ritardo medio accumulato nelle diagnosi di oltre quattro mesi. Una riduzione di più di 1 milione di inviti per gli screening della mammella (-20%). E oltre 816mila esami mammografici in meno eseguiti (-28%).

Tumori, Covid presenta il conto

A ciò si aggiungano oltre 3.500 casi stimati di carcinoma della mammella non individuati. Sono questi i principali dati che descrivono la situazione in Italia sugli screening per il cancro al seno nel periodo gennaio 2020 – maggio 2021, prima parte della pandemia, rispetto agli stessi mesi del 2019.

L’allarme viene lanciato in occasione dell’evento “Pink Ring” intitolato “Screening oncologici e pandemia: i ritardi nelle diagnosi di tumore”. Evento in programma domani e organizzato da IncontraDonna Onlus, l’associazione no profit che vuole promuovere una corretta informazione sul tumore del seno.

Queste difficoltà non sono riscontrate solo per il carcinoma della mammella. Infatti, gli inviti in meno a partecipare agli screening per il collo dell’utero superano il milione e 500 mila, mentre gli esami non eseguiti sono oltre 780mila (-35%) rispetto al 2019.

Solo per la mammella 3500 carcinomi non individuati

Questo si traduce in un ritardo accumulato di 6 mesi. Ed una stima di oltre 3.500 carcinomi del collo dell’utero non identificati. Similmente, si registra una riduzione di oltre 2 milioni di inviti per gli screening colorettali.

Gli esami non effettuati superano il milione e 200mila (-34%) ed i ritardi accumulati ammontano a 5 mesi. La conseguenza sono più di 1.300 casi stimati di neoplasie colorettali non individuate, oltre ai 7.700 possibili adenomi avanzati non identificati.

I numeri reali potrebbero essere di molto maggiori

“L’impatto della pandemia sulla prevenzione oncologica secondaria è stato rilevante – sottolinea la prof.ssa Adriana Bonifacino, Presidente di IncontraDonna Onlus -.

In totale sono oltre 4 milioni gli inviti a partecipare agli esami in meno consegnati. Questa è la fotografia di ciò che è avvenuto solo durante la prima fase della pandemia e che potrebbe costare, in termini diagnostici, migliaia di carcinomi non intercettati.

I numeri reali potrebbero però essere molto maggiori . Esiste infatti la cosiddetta ‘prevenzione spontanea’, svolta in misura minore durante la pandemia”.