Coronavirus, vaccino ReiThera sperimentato all’ospedale Spallanzani da giugno

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Maggio 2020 - 20:59 OLTRE 6 MESI FA
Vaccino anti-covid ReiThera: sperimentazione allo Spallanzani da giugno

Vaccino anti-covid ReiThera: sperimentazione allo Spallanzani da giugno (Foto archivio ANSA)

ROMA – La sperimentazione sull’uomo del vaccino anti-covid messo a punto dall’azienda biotech ReiThera di Castel Romano inizierà all’ospedale Spallanzani a giugno.

A confermarlo il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, sottolineando che “noi siamo l’unica regione in Italia ad aver investito 5 milioni di euro con l’Istituto Spallanzani per un vaccino scoperto”.

Nel corso del mese di maggio saranno selezionati i primi volontari, poco meno di 50.

Si tratta di un vaccino genetico anti-covid basato su un vettore virale.

Francesco Vaia, direttore sanitario dello Spallanzani, ha spiegato che i vaccini genetici sono diversi da quelli tradizionali.

“I vaccini genetici non utilizzano un microorganismo inattivo o parte di esso ma il gene che codifica per l’antigene del microrganismo che si vuole neutralizzare”, ha spiegato.

“Se i primi test daranno un esito positivo, porteranno alla somministrazione del vaccino su un altro numero di persone a rischio nel 2021”, ha aggiunto Vaia.

Per questa sperimentazione, il nosocomio ha allestito un’area dedicata.

Vaccino anti-covid ReiThera frutto del consorzio europeo

Il vaccino è stato sviluppato nell’ambito di un consorzio europeo insieme a Leokocare Ag di Monaco di Baviera e all’azienda Univercells Sa di Bruxelles.

Dopo i test sull’uomo, si prevede di iniziare “subito la produzione di vaccini su larga scala”.

Il consorzio è nato per riunire le competenze delle tre aziende nello sviluppo di vaccini basati su vettori, sulla loro formazione e produzione.

ReiThera ha potuto sviluppare il vaccino grazie al virus isolato dalle ricercatrici dello Spallanzani a inizio febbraio.

Parallelamente al suo sviluppo clinico, il consorzio inizierà la produzione e lo stoccaggio del vaccino.

Si prevede che circa 6 milioni di dosi saranno disponibili all’inizio del 2021.

L’intenzione sarà quella di vaccinare con queste dosi le persone maggiormente esposte, come professionisti medici e sanitari e persone altamente vulnerabili.

Lo Spallanzani ha fornito il virus pure all’azienda Takis, anch’essa con sede a Castel Romano.

Per il vaccino sviluppato da quest’ultima, lo Spallanzani ha spiegato che “sulla base dei dati sinora disponibili non è possibile giungere a conclusioni di qualunque natura sull’efficacia”.

L’amministratore delegato della Takis, Luigi Aurisicchio, ha invece da parte sua affermato che “i risultati ottenuti ad oggi sono incoraggianti e ben oltre le aspettative”.

“Dopo una singola vaccinazione, i topi hanno sviluppato anticorpi che possono bloccare l’infezione del virus SARS-CoV-2 sulle cellule umane”, ha concluso Aurisicchio. (Fonte: AGI)