Vaccino Johnson & Johnson in arrivo: tipologia e caratteristiche. Intanto il contagio da Covid non rallenta

di Alberto Francavilla
Pubblicato il 5 Febbraio 2021 - 09:23 OLTRE 6 MESI FA
Vaccino Johnson & Johnson in arrivo: tipologia e caratteristiche. Intanto il contagio da Covid non rallenta

Vaccino Johnson & Johnson in arrivo: tipologia e caratteristiche. Intanto il contagio da Covid non rallenta (Foto Ansa)

Il vaccino Johnson & Johnson sta arrivando. L’azienda ha presentato alla Food and Drug Administration (Fda) una richiesta di autorizzazione di emergenza per il suo vaccino anti Covid. Presto potrebbe arrivare sul mercato un nuovo antidoto. 

La notizia arriva proprio nel giorno in cui in Italia il contagio non accenna a diminuire. Anzi, i dati del 4 febbraio sono in rialzo. Sia quelli dei numeri totali, sia quelli della percentuale dei contagiati sui tamponi effettuati. Se dovesse ricevere l’ok, il vaccino Johnson & Johnson potrebbe arrivare anche in Italia.

Vaccino Johnson & Johnson: tipologia e caratteristiche

Johnson and Johnson è monodose. L’azienda ha riferito che a gennaio il vaccino è efficace al 66% in uno studio globale. Con una efficacia variabile dal 72% negli Usa al 57% in Sudafrica. Laddove predomina una variante più altamente trasmissibile. Il vaccino, sempre secondo la casa farmaceutica, mostra una completa protezione contro l’ospedalizzazione e la morte e l’85% di efficacia contro le forme gravi del virus.

Metodo di conservazione: si ritiene che il candidato vaccino a dose singola Janssen possa rimanere stabile per due anni a -20°C (-4°F). All’interno di tale periodo, per almeno tre mesi la temperatura può essere di 2-8°C (36°F–46°F).

Bollettino Coronavirus 4 febbraio: aumentano i contagi

Bollettino Coronavirus 4 febbraio. Con i 421 morti delle ultime 24 ore, in Italia è stata superata la soglia delle 90 mila vittime ufficiali per Covid (90.241). Gli effetti delle chiusure di Natale intanto sembrano essere già esauriti. Il calo dei nuovi casi di infezione si è fermato.

E nell’ultima settimana, dal 27 gennaio al 2 febbraio, in nove regioni (stando al monitoraggio della Fondazione Gimbe) si è verificata un’inversione di tendenza, con il numero di contagi in netta risalita. In crescita, secondo i dati del Ministero della Salute, i test risultati positivi al virus. 13.659 contro i 13.189 del 3 febbraio.

Tra tamponi molecolari e antigenici ne sono stati effettuati 270.142, quasi 9 mila più di mercoledì, con un tasso di positività del 5,05% sul 4,7% del giorno precedente. In aumento quindi dello 0,3%.

Coronavirus Italia: aumentano le mutazioni del Covid

Oltre all’aumento dei numeri, a destare molta preoccupazione sono le mutazioni del virus. Che galoppano più velocemente di quanto si riesca a vaccinare la popolazione. Negli Usa Rochelle Walensky, direttrice dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), l’agenzia federale per la prevenzione delle malattie ha spiegato: “Sembra sempre più probabile che la cosiddetta variate inglese del coronavirus, conosciuta anche come ‘B.1.1.7’, sia più mortale del ceppo originale del virus”. E ha sottolineato che resta da vedere l’efficacia dei vaccini contro queste varianti.