Vaccino: medici di base guadagnano massimo 67,76 euro a settimana, non 80 euro all’ora

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Giugno 2021 - 14:20 OLTRE 6 MESI FA
Vaccino: medici di base guadagnano massimo 67,76 euro a settimana, non 80 euro all'ora

Vaccino: medici di base guadagnano massimo 67,76 euro a settimana, non 80 euro all’ora (Foto d’archivio Ansa)

Quanto guadagnano i medici di base che somministrano il vaccino anti Covid? Qualcuno ha ipotizzato (e titolato) 80 euro all’ora. Alludendo a cospicui guadagni dei dottori. Invece l’Ordine dei medici di Roma ha fatto i conti e ha totalizzato 67,76 euro a settimana. Massimo.

Quanto guadagnano i medici di base che fanno il vaccino anti Covid?

“I medici di base percepiscono 6,16 euro per ogni dose di vaccino che somministrano e, per ora, ricevono 1 fiala a settimana che contiene 11 dosi nel caso di Astrazeneca o 6 se si tratta di Pfizer. Parliamo di un massimo di 67,76 euro a settimana.

In questa cifra è incluso tutto, dai costi legati al ritirare i vaccini, alle utenze dello studio medico, al lavoro di segreteria per fissare gli appuntamenti e calendarizzare i richiami, ai presidi medici di cui è necessario dotarsi quando si vaccinano i pazienti”.

E’ quanto dichiara il dottor Stefano De Lillo, vicepresidente dell’Ordine dei medici di Roma. Che si dice sorpreso di aver letto, su un autorevole quotidiano, un titolo sui medici che guadagnano fino a 80 euro l’ora per vaccinare, “quasi come fosse una cifra straordinaria”.

L’Ordine dei medici di Roma: “Investire sul capitale umano”

De Lillo, che ha inviato al direttore della testata una lettera aperta, puntualizza che “la somma è lorda e si riferisce al compenso di medici specialisti. Al netto di qualsiasi considerazione ironica che si possa fare sul costo delle prestazioni dei medici specialisti- aggiunge- non mi pare sia una cifra assurda su cui costruire un titolo”.

Secondo il vicepresidente Omceo Roma, poi, l’attenzione pubblica dovrebbe premiare l’impegno dei tanti medici di famiglia rappresentando una spesa “irrisoria a fronte di macchine organizzative come gli hub, che hanno costi più importanti”.

Per questo, afferma, “in futuro, contrariamente a ciò che è successo negli ultimi anni, bisognerà investire nel capitale umano, ampliando il numero dei posti nelle facoltà di Medicina, aumentando le borse di Specializzazione e i corsi di formazione. Per questo- conclude- dovrebbero essere usati i soldi del Recovery plan”.