Vaiolo delle scimmie, in Spagna l’origine del contagio in Europa? I due possibili focolai

Secondo El Pais i contagi europei di Vaiolo delle scimmie potrebbero essere partiti dal gay pride che si è svolto all'isola di Gran Canaria e da una sauna gay di Madrid.

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Maggio 2022 - 18:22| Aggiornato il 22 Maggio 2022 OLTRE 6 MESI FA
Vaiolo delle scimmie, due eventi in Spagna all'origine del contagio in Europa?

Vaiolo delle scimmie, due eventi in Spagna all’origine del contagio in Europa? (foto Ansa)

Sono due focolai spagnoli all’origine dei contagi europei del vaiolo delle scimmie?

Il primo e il secondo focolaio

Secondo El Pais il primo focolaio potrebbero essere divampato dopo il gay pride che si è svolto a Maspalomas, nell’isola di Gran Canaria, tra il 5 e il 15 maggio.

All’evento hanno partecipato 80mila persone. Scrive El Pais (la traduzione è del Messaggero): “All’incontro hanno partecipato alcuni dei casi positivi diagnosticati nei giorni scorsi a Madrid, due o tre giovani italiani il cui contagio è stato confermato a Roma e almeno un caso indagato nell’isola stessa. Secondo fonti sanitarie, tra la trentina diagnosticata a Madrid, ce ne sono diversi che hanno partecipato all’evento, anche se non è ancora possibile sapere se uno di loro sia il paziente zero di questo focolaio o se siano stati tutti infettati lì”.

L’altro focolaio, scrivono in Spagna, potrebbe essere partito da una sauna gay di Madrid.

L’ordine dei medici: contagi non solo sessuali

La trasmissione sessuale non è l’unica modalità di trasmissione del vaiolo delle scimmie. Lo si legge in un focus che la Federazione degli ordini dei medici ha pubblicato sul suo sito nell’area di informazioni ai cittadini “Dottore ma e’ vero che..? “.

La precisazione arriva per fare chiarezza dopo alcune dichiarazioni delle istituzioni sanitarie sul contagio fra uomini omosessuali e anche al fine di per evitare lo stigma alla comunità.

“L’infezione può derivare da uno stretto contatto con secrezioni respiratorie, lesioni cutanee di una persona infetta od oggetti recentemente contaminati – si spiega – e la trasmissione attraverso le particelle respiratorie delle goccioline di solito richiede un contatto faccia a faccia prolungato, il che mette a maggior rischio il personale sanitario oppure i membri della famiglia dei casi attivi. La catena di trasmissione più lunga documentata in una comunità è stata di sei infezioni successive da persona a persona. La trasmissione può avvenire anche attraverso la placenta dalla madre al feto (vaiolo delle scimmie congenito)”.