Vaiolo delle scimmie, la circolare del ministero della Salute: valutare vaccino per sanitari e quarantena in alcuni casi

I tre punti della circolare del ministero della Salute sul vaiolo delle scimmie: valutare la vaccinazione per i sanitari, l'applicazione delle misure di quarantena in alcuni contesti e bloccare le donazioni di sangue da parte dei contatti asintomatici.

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Maggio 2022 - 19:20 OLTRE 6 MESI FA
Vaiolo delle scimmie, la circolare del ministero della Salute: valutare vaccino per sanitari e quarantena in alcuni casi

Vaiolo delle scimmie, la circolare del ministero della Salute: valutare vaccino per sanitari e quarantena in alcuni casi (foto Ansa)

Valutare la vaccinazione per i sanitari, l’applicazione delle misure di quarantena in alcuni contesti e bloccare le donazioni di sangue da parte dei contatti asintomatici. Sono i principali contenuti della circolare del ministero della Salute, guidato da Roberto Speranza, sul vaiolo delle scimmie.

La vaccinazione per i sanitari

La vaccinazione post-esposizione contro il Vaiolo delle scimmie, si legge nella circolare, “idealmente entro quattro giorni dall’esposizione, può essere presa in considerazione per contatti a rischio più elevato come gli operatori sanitari, compreso il personale di laboratorio, previa attenta valutazione dei rischi e dei benefici”. 

La quarantena

“In specifici contesti ambientali ed epidemiologici, sulla base delle valutazioni delle autorità sanitarie, potrebbe essere richiesta l’applicazione di misure quarantenarie”.

Le donazioni si sangue

I contatti asintomatici “non devono donare sangue, cellule, tessuti, organi, latte materno o sperma mentre sono sotto sorveglianza”. 

La circolare specifica che i contatti “devono essere monitorati almeno quotidianamente per l’insorgenza di segni/sintomi per un periodo di 21 giorni dall’ultimo contatto con un paziente o con i suoi materiali contaminati durante il periodo infettivo. I sintomi includono mal di testa, febbre, brividi, mal di gola, malessere, astenia, eruzione cutanea e linfoadenopatia”.

Durante i 21 giorni di sorveglianza i contatti di caso Mpx “devono evitare contatti con persone immunodepresse, donne in gravidanza e bambini di età inferiore ai 12 anni”. 

Il tracciamento dei contatti, si sottolinea inoltre, “permette la rapida identificazione di nuovi casi, di interrompere la trasmissione del virus e contenere l’epidemia. Permette inoltre di identificare precocemente e gestire eventuali contatti a rischio più elevato di sviluppare una malattia grave”. Nella ricerca dei contatti, si precisa, “vanno considerati diversi contesti, tra cui famiglia, posto di lavoro, scuola/asilo nido, contatti sessuali, assistenza sanitaria, trasporti, sport, incontri sociali e qualsiasi altra interazione ricordata. Gli elenchi delle presenze, le liste passeggeri, ecc. possono essere ulteriormente utilizzati per identificare i contatti”.