Variante Omicron, più facile la reinfezione dopo il vaccino o il Covid: lo studio inglese

Il rischio di reinfezione di Covid con la variante Omicron è 5,4 volte maggiore rispetto alla Delta. E anche la protezione dei vaccini nei confronti di questa nuova variante è significativamente inferiore, oscillando per quanto riguarda le due dosi da 0 al 20% contro la malattia sintomatica, e per la dose booster dal 55 all’80%.

E’ quanto emerge da uno studio dell’Imperial College di Londra, studio che non ha trovato prove del fatto che la nuova variante di una forma di malattia meno severa di Delta, anche se i dati relativi ai ricoveri al momento restano bassi. 

Variante Omicron, più facile la reinfezione: lo studio

Secondo la ricerca, la variante Omicron elude in gran parte l’immunità data dall’infezione passata o data dalle due dosi di vaccino.

La protezione contro la reinfezione da questa variante offerta da un’infezione precedente, in particolare, può arrivare fino al 19%.

Lo studio ha preso in considerazione, tra le altre, 122.063 persone con la variante Delta e 1.846 casi accertati di Omicron, oltre a 196.463 individui infettati da altre varianti e 11.329 ‘probabilmente infetti da Omicron’.

Lo studio: casi di variante Omicron raddoppiati ogni due giorni fino all’11 dicembre

I risultati suggeriscono che la proporzione di Omicron tra tutti i casi di Covid raddoppiava ogni 2 giorni fino all’11 dicembre.

Sulla base di questi risultati, gli studiosi dell’Imperial College stimano che il numero di riproduzione di Omicron fosse superiore a tre nel periodo studiato.

“La quantificazione del rischio di reinfezione e dell’efficacia del vaccino contro Omicron – ha dichiarato il professor Azra Ghani dell’Imperial College di Londra – è essenziale per modellare la probabile traiettoria futura dell’ondata di Omicron e il potenziale impatto della vaccinazione e di altri interventi di salute pubblica”.

La trasmissione di Omicron, secondo i ricercatori non è ancora distribuita uniformemente nella popolazione. Tuttavia osservano che, data la sua “evasione immunitaria”, la distribuzione per età dell’infezione da Omicron nelle prossime settimane potrebbe continuare a differire da quella del Delta.  

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