Viagra “low cost”: brevetto scade, farmaci generici all’assalto

Pubblicato il 17 Gennaio 2013 - 10:46| Aggiornato il 15 Maggio 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Ogni 6 secondi un uomo nel mondo prende una pillola blu contro i problemi di erezione. E il Viagra, da giugno, diventerà “low cost”,  scrive Michele Bocci per Repubblica. Se fino ad oggi la Pfizer ha mosso le redini di un mercato che vale 73 milioni di euro l’anno, senza tenere conto nel commercio clandestino, ora partono all’assalto i produttori di farmaci generici. L’apertura del mercato avrà un effetto anche sul prezzo al consumatore, che potrebbe arrivare a costare anche il 40% in meno. Un bel risparmio, in tempo di crisi.

Repubblica spiega che il costo, come accaduto con altri farmaci, è destinato ad abbassarsi:

“L’apertura del mercato ai generici dovrebbe far abbassare il prezzo (oggi 53,85 euro per 4 compresse al dosaggio intermedio, 50 milligrammi) del 30-40%. Ma è difficile fare previsioni finché non si capirà quante aziende entreranno davvero nel mercato. Se i produttori sono tanti, e per alcune statine contro il colesterolo ce ne sono anche venti, la riduzione potrebbe essere più accentuata”.

Motivo per cui la Pfizer, che da 15 anni ha il monopolio della pillola blu, ha alzato il costo: racimolare gli ultimi incassi prima che il mercato diventi libero, scrive Repubblica:

“La storia della pillola blu è fatta di record. Si stima che nel mondo venga presa una pasticca ogni sei secondi, a fine dicembre 2011 erano state vendute 2 miliardi e mezzo di pillole. L’incasso per il produttore, la Pfizer, è stato stimato in circa 2 miliardi di dollari all’anno. Nel giro di dieci anni nel nostro paese sono state acquistate 60 milioni di compresse, cioè 4.300 ogni mille uomini con più di 40 anni. Le città dove se ne consuma di più sono Pistoia, Roma e Rimini”.

La speranza dei 10 produttori di generici che sono pronti all’assalto del brevetto è che con il mercato aperto anche i consumi aumentino, spiega a Repubblica Vincenzo Gentile, ordinario di urologia a Roma e primario all’Umberto I

“Sono convinto che succederà. I pazienti sentono molto il prezzo, soprattutto in questo periodo di crisi. Non credo che con la caduta del brevetto ci si rivolgerà ai prodotti concorrenti. E poi il Cialis e il Viagra sono diversi. Il primo resta nel sangue più a lungo, fino a 18 ore, il secondo, come il Levitra ha una “emivita” di 7 o 8 ore”

La caccia al (brevetto) Viagra è aperta. L’ambita pillola blu diventa “low cost” in tempo di crisi e molti saranno tentati di prendere l’originale, non cedendo al prezzo seppur conveniente delle non sicure contraffazioni. Solo un dettaglio si ricorda ai futuri consumatori: la prescrizione del medico rimane d’obbligo per averla.