Dice il direttore europeo dell’Oms, l’Organizzazione Mondiale della Sanità: “Non c’è un consumo sicuro di alcol. Dobbiamo dire che anche la prima goccia aumenta i rischi”.
Dice ricerca australiana: “Chi beve un paio di bicchieri di vino al giorno risulta avere una probabilità ridotta di demenza del 38% rispetto a chi è astemio”.
La domande sorge spontanea: a chi dobbiamo dare retta? Forse a nessuno? Forse si sta un po’ esagerando in una direzione e nell’altra? Forse.
Resta il fatto che ogni giorno viene pubblicata una ricerca che smentisce quella precedente. Ogni giorno qualche esperto parla smentendo l’esperto precedente.
Le parole del direttore dell’Oms Eruopa
Parlare di “consumo nocivo di alcol significa che c’è anche un consumo non nocivo”, ma “non esiste livello sicuro di consumo, dobbiamo dire che anche la prima goccia aumenta i rischi” per la salute. Così il direttore dell’Oms Europa Hans Kluge in video-conferenza da Gastein, dove ha partecipato allo European Health Forum. Rispondendo a una domanda sull’etichettatura degli alcolici Kluge ha risposto “sono pragmatico, procediamo passo dopo passo, prima il no alcol alla guida, poi quello sotto i 18 anni, poi le donne incinte e così via, fino a realizzare una società in cui la le persone hanno gli strumenti per rimanere in salute”.
Insomma: l’alcol fa male. Anche una goccia.
Poi rileggi le notizie di qualche giorno prima e scopri che invece in Australia dicono che un paio di bicchieri di vino al giorno possono aiutare contro la demenza (qui i dettagli).
Esiste una verità? Forse no.