Zucchero è il nuovo crack: crea dipendenza come droghe alcol

di redazione Blitz
Pubblicato il 26 Gennaio 2016 - 06:03 OLTRE 6 MESI FA
Zucchero è il nuovo crack: crea dipendenza come droghe alcol

Zucchero è il nuovo crack: crea dipendenza come droghe e alcol

ROMA – Una nuova polvere bianca miete vittime in tutto il mondo. Lo zucchero è il nuovo crack. A sostenerlo è il dottor Sally Norton, esperto nutrizionista, che spiega al Daily Mail come la dipendenza da dolci possa diventare pericolosa tanto quanto quella da alcol e droghe. Ma non è il solo a dare l’allarme: secondo un numero crescente di esperti lo zucchero è il nuovo nemico da combattere perché dannosissimo per la nostra salute. Aumenta i rischi di obesità, diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari ed è pure cancerogeno.

E se non siete convinti, vi basti pensare che studi di laboratorio sui topi hanno chiaramente dimostrato che lo zucchero crea dipendenza. Manipolando la loro dieta per includere più o meno zucchero, gli scienziati sono riusciti ad ottenere un comportamento simile a quello tipico della tossicodipendenza. Non solo, in una ricerca condotta da scienziati francesi, i ratti avrebbero addirittura preferito lo zucchero alla cocaina, pur essendo già dipendenti da essa.

In pratica, usando scansioni cerebrali, gli scienziati hanno scoperto che bere frullati zuccherati innesca gli stessi centri neuronali di ricompensa che si attivano sotto l’effetto di droghe. Va da sé che, come con qualsiasi altra sostanza che crea dipendenza, più si consuma zucchero, più i nostri recettori della ricompensa ne restano assuefatti, chiedendone sempre di più.

L’ulteriore beffa è che questi recettori sembrano diminuire mentre accumuliamo peso. Il che significa che più ingrassiamo, più ne cerchiamo per cercare di raggiungere lo stesso livello di piacere e meno lo troviamo. Dunque aumentiamo le dosi.

Nelle nuove linee guida statunitensi sull’alimentazione, in particolare, il limite indicato per gli zuccheri è quello di un massimo del 10% delle calorie ingerite giornalmente. Che equivale più o meno a quello contenuto in una sola bibita. Lo stesso limite è stato stabilito dall’Oms che però ha raccomandato in un recente documento di scendere al 5%. Per le donne il limite dovrebbe essere diminuito di un terzo, mentre i bambini sotto i tre anni dovrebbero limitare a 25 grammi l’assunzione.