Alcoa, trovata l’intesa col governo: non ci saranno licenziamenti

Pubblicato il 18 Maggio 2010 - 19:54 OLTRE 6 MESI FA

Protesta dei lavoratori Alcoa

Si è finalmente risolto il “braccio di ferro” tra il governo e Alcoa, l’azienda a rischio chiusura: l’accordo, secondo quanto riferito dal ministero dello Sviluppo Economico, non prevede esuberi dei dipendenti e consentirà all’azienda di rimanere in Italia.

“Nessun esubero ed un piano triennale di investimenti per oltre 94 milioni di euro”. Sono questi gli impegni assunti da Alcoa che, secondo il ministero, hanno consentito la chiusura della “complessa e difficile vicenda”.

Al termine di una lunga riunione, è stato raggiunto l’accordo sul piano industriale per i due stabilimenti di Porto Vesme (Cagliari) e Fusina (Venezia), che prevede garanzie aziendali sul fronte occupazionale (a fronte delle 693 procedure di cassa integrazione avviate nel novembre scorso), senza determinare esuberi, ma anche l’impegno ad effettuare investimenti per 94,6 milioni di euro nel triennio. L’intesa è stata sottoscritta oltre che dall’azienda anche da tutte le rappresentanze sindacali.

In particolare, l’Alcoa ha confermato la volontà di rimanere in Italia (dove ha complessivamente 1.150 dipendenti ed è presente anche nel sito industriale di Modena) e si è impegnata a dare seguito ad un piano di investimenti programmati così ripartito:

Stabilimento di Porto Vesme: 60 milioni di euro complessivi, di cui 40 milioni di euro per migliorare l’affidabilità degli impianti e recuperare piena capacità produttiva e circa 20 milioni per la ricostruzione routinaria delle celle di elettrolisi

Stabilimento di Fusina: 34,6 milioni complessivi, di cui 25 milioni di euro per le aree fonderia, laminazione a caldo, laminazione a freddo e finitura, ed altri 9,6 milioni di euro per la manutenzione. Con la firma dell’accordo, si avviano le procedure per la sospensione temporanea della produzione di alluminio primario a Fusina.

Il piano industriale prevede la fermata temporanea dello “smelter” per porlo in condizioni di sicurezza e per la manutenzione al fine di consentirne il riavvio. Per quanto riguarda l’esodo volontario di personale dello stabilimento di Fusina, esso avverrà mediante la mobilità e l’accompagnamento alla pensione.

Azienda e organizzazioni sindacali si sono inoltre impegnate a garantire la priorità di inserimento nei successivi programmi di assunzione dei lavoratori che attualmente hanno contratti in somministrazione.