ROMA – L‘asteroide Apophis sfiorerà la Terra alle 12.43 del 9 gennaio. Non ci sarà comunque rischio di collisione, assicura l’astrofisico e curatore del Planetario di Roma, Gianluca Masi. L’asteroide passerà a 15 milioni di chilometri dal nostro pianeta, una “distanza di tutta sicurezza”, come ha spiegato Masi.
Masi, responsabile anche del Virtual Telescope, ha spiegato: ”Va notato però che prima del 2029, anno del passaggio ‘record’, Apophis non arriverà più così vicino a noi”. Questa enorme roccia vagante, larga circa 300 metri, venne scoperta il 19 giugno del 2004 dal Kitt Peak National Observatory dell’Arizona e già all’epoca venne stimato che si sarebbero successivamente verificati altri tre incontri ravvicinati.
Oltre a quello di questi giorni, Apophis passerà a circa 35 mila chilometri dalla Terra nel 2029 e poi nel 2036. Passerà in una zona popolata dai satelliti geostazionari, ma secondo gli esperti della Nasa la traiettoria della roccia non li metterà comunque in pericolo.
In base ai dati scientifici che verranno raccolti nell’imminente avvicinamento dell’asteroide, sarà possibile calcolare con più precisione sia la traiettoria del 2029 che le probabilità d’impatto con la Terra nell’avvicinamento del 2036, già oggi considerate molto basse. Il 10 gennaio, alle ore 02:00, e il 21 gennaio alle 23:00 i responsabili del progetto Virtual Telescope mostreranno e commenteranno in diretta web il passaggio dell’asteroide, grazie alla rete di telescopi robotici accessibile via internet.