Bob Dylan scienziato a sua insaputa: ispirò 213 studi…

Bob Dylan scienziato a sua insaputa: ispirò 213 studi...
Bob Dylan (Foto LaPresse9

ROMA – Anche la scienza ha la sua musa ispiratrice. Per molti ricercatori, però, non si tratta di una divinità greca ma della musica del cantautore Bob Dylan, che dal 1970 a oggi ha ispirato bel 213 studi scientifici. “Volevo fare il medico”, disse Dylan in una intervista, non sapendo forse quanto la sua musica avesse fatto di lui uno “scienziato a sua insaputa”.

A raccontare di come Dylan e la sua musica hanno influenzato la ricerca scientifica è una indagine apparsa sul British Medical Journal, che spiega come tutto iniziò 17 anni fa con gli scienziati del Karolinska Institutet in Svezia, che avevano nascosto per scommessa parte dei testi del cantautore americano nei loro studi. Così, un altro gruppo di ricercatori del Karolinska ha deciso di indagare come le canzoni del ‘menestrello’ americano venissero citati in letteratura biomedica: il risultato è stato 213 referenze.

Secondo la ricerca, il primo articolo che lo citava era apparso nel 1970 su Practical Nursing. Dopo una manciata di citazioni durante periodo di massimo splendore di Dylan nella prima metà degli anni 1970, pochissime ne sono risultate fino al 1990, ma da allora il numero è aumentato esponenzialmente.

Risale, infatti, al 1997 la pubblicazione su Nature Medicine dell’articolo di Jon Lundberg e Eddie Weitzberg, entrambi professori presso l’istituto svedese. Il titolo era ‘Ossido nitrico e infiammazione: la risposta sta soffiando nel vento‘, ovvero ‘The Answer is blowing in the wind’. Da lì, per scommessa, decisero di proseguire con le citazioni ‘nascoste’, ma non furono i soli.

Le due canzoni più quotate sono The Times They Are A-Changin'(135 articoli) e Blowin’ in the Wind (36 articoli), seguite da All along the Watchtower, Knockin’on heaven’s door e Like a Rolling Stone. La nota rivista Nature ne cita almeno in sei articoli.

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