“Il Bosone di Higgs non è la particella di Dio”: parola del fisico Usa Ian Low

Pubblicato il 11 Luglio 2012 - 19:33 OLTRE 6 MESI FA

CHICAGO (ILLINOIS, STATI UNITI) – Il Bosone di Higgs potrebbe essere sembrato quello che non è. Secondo una nuova analisi dei dati presentati al Cern di Ginevra, potrebbero essere almeno due le particelle che sarebbero potute  essere scambiate per la “particella di Dio”. Uno studio di Ian Low dell’Argonne National Laboratory dell’Illinois avrebbe infatti trovato la compatibilità dei dati presentati con almeno due particelle che non corrispondono al bosone di Higgs standard.

Del resto, i fisici del Cern lo hanno sempre sostenuto: sebbene la probabilità sia molto alta che tutto porti a pensare questo risultato, il bosone di Higgs, l’autentico, celestiale, non è ancora stato trovato. E’ stata individuata una nuova particella che sembra comportarsi come il bosone di Higgs. Per questo c’è sufficiente certezza nel sostenere che il modello Standard della fisica delle particelle possa ritenersi confermato.

L’esistenza del bosone è così effimera che l’unico modo per individuarlo è cercare le tracce che la particella produce, come coppie di protoni, oppure altre particelle più pesanti chiamate bosoni Z. Il problema e’ che queste tracce non sono univoche, almeno, sostengono gli studiosi, non quelle che provengono dai dati finora raccolti dal Cern.

I ricercatori americani hanno vagliato varie possibilità, una delle quali è, appunto, che la particella individuata sia il bosone di Higgs prodotto dal Modello standard. Ma un’altra opzione ugualmente probabile è che i dati abbiano portato prove di una teoria più suggestiva, in cui il bosone di Higgs esiste in molte diverse forme. La nuova particella, in questo modo, potrebbe essere una di queste, in forma doppia o multipla.

Un’ipotesi finale, è poi che le particelle possano esistere in una sorta di “misto”: i nuovi dati, allora, non mostrerebbero la particella di Higgs, ma una mistura del bosone e di altre particelle. “Un Higgs doppio, o addirittura triplo, è ugualmente ben compatibile con i risultati presentati a Ginevra”. In particolare, si legge sempre su arXiv, le tracce, le ‘segnature’ previste per il bosone di Higgs e per la sua forma tripla sono entrambe contenute entro un sigma dal valore misurato. E, in una misura, addirittura i dati del Cern favorirebbero la forma ‘mista’.

Tuttavia, gli scienziati precisano che la predizione dell’Higgs standard è leggermente migliore, globalmente, nelle varie misurazioni effettuate. “C’è ancora molto da capire. Siamo ben lontani dall’aver ottenuto un risultato conclusivo, e i dati diffusi sostengono l’idea che quello che è stato trovato potrebbe benissimo essere una di queste tre particelle diverse. Siamo solo all’inizio di un ambizioso programma di identificazione dell’Higgs”, ha concluso Low. Che la Higgsteria continui