Calcestruzzo. Il segreto della resistenza ed eternità degli edifici romani: l’acqua di mare

di Redazione Blitz
Pubblicato il 6 Luglio 2017 - 07:00 OLTRE 6 MESI FA
Calcestruzzo. Il segreto della resistenza ed eternità degli edifici romani: l'acqua di mare

Calcestruzzo. Il segreto della resistenza ed eternità degli edifici romani: l’acqua di mare

ROMA – Calcestruzzo. Il segreto della resistenza ed eternità degli edifici romani: l’acqua di mare. Ma perché il cemento di ultima generazione impiega non più di qualche decennio per sgretolarsi e aprirsi in crepe, mentre il calcestruzzo con cui gli antichi romani hanno costruito porti, ponti, edifici diventa sempre più resistente dopo un paio di millenni?

C’entra ovviamente la sapienza ingegneristica di Roma antica nello scegliere i materiali, ma a parte qualche accenno storico letterario, documenti che facciano chiarezza non esistono. Plinio il Vecchio sosteneva che le strutture dei porti “diventano una massa unica in pietra, inespugnabile alle onde e ogni giorno più forte”.

Ogni giorno più forte: son partiti da qui i ricercatori dell’Università dello Utah per carpire il segreto di questa inespugnabilità che aumenta con il trascorrere del tempo invece di declinare. E hanno scoperto, dopo accurate analisi della composizione minerale del vecchio calcestruzzo, che insieme all’originale mix di malta, tufo e ceneri laviche, è l’acqua di mare il vero ingrediente misterioso.

Il team ha concluso che quando l’acqua di mare spinta dalle onde filtra attraverso il cemento di frangiflutti e pontili ed entra in contatto con la cenere vulcanica permette ai minerali di crescere dando vita a composizioni cariche di silice, simile ai cristalli delle rocce vulcaniche. Questi cristalli fortificano la cementazione e aumentano così la resistenza del calcestruzzo. “In realtà – continua la geofisica americana Marie Jackson – normalmente questo processo di corrosione sarebbe negativo per i moderni materiali. Invece in quelli di allora funziona e prospera. Non è detto che si possa applicare la formula in tutti gli impianti futuri, ma vogliamo provarci”. (Giacomo Talignani, Repubblica.it)