C’è materia oscura nel centro della galassia Andromeda?

di Veronica Nicosia
Pubblicato il 24 Febbraio 2017 - 07:00 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – C’è della materia oscura nel centro della galassia di Andromeda? Un indizio sulla sua presenza arriva dal telescopio spaziale Fermi della Nasa che ha osservato dei lampi di raggi gamma, radiazioni di altissima energia, provenire da una zona molto delimitata proprio nel centro della galassia. Lampi che, se provenienti da una zona ristretta, possono essere prodotti proprio dalla materia oscura.

Pierrick Martin, astrofisico del Centro nazionale francese per la ricerca scientifica (Cnrs) e dell’Istituto di Ricerca in Astrofisica e Planetologia di Tolosa, ha coordinato la ricerca e ha pubblicato i risultati sulla rivista scientifica Astrophysical Journal.

I lampi di raggi gamma sono radiazioni altamente energetiche e possono essere generati da sorgenti anche molto diverse tra loro. Tipicamente questo tipo di emissioni è stato osservato dalle pulsar, stelle ad alta densità che hanno una velocità di rotazione alta, o dall’interazione di raggi cosmici e nubi di gas stellare. Se però originati da un punto molto confinato nella galassia, la sorgente di tali emissioni potrebbe essere proprio la materia oscura, cuna forma di materia non visibile che costituisce il 25% del nostro universo.

Considerando che l’ipotesi degli scienziati è che la materia oscura tende ad accumularsi al centro del disco galattico e che il telescopio Fermi ha identificato l’emissione di lampi di raggi gamma proprio dal centro della galassia Andromeda, queste radiazioni potrebbero provenire da questa forma non visibile da materia.

Una radiazione simile è stata osservata dal telescopio Fermi nel 2014, ma stavolta il centro galattico era quello della Via Lattea, la galassia in cui si trova il nostro sistema solare e in cui viviamo. Il team guidato da Martin ha sottolineato che saranno necessarie ulteriori osservazioni per determinare l’origine dei lampi gamma, ma la scoperta rappresenta un importante un punto di partenza per utilizzare queste informazioni al fine di conoscere meglio queste due galassie che distano 2,5 milioni di anni luce ma si somigliano tantissimo, al punto da essere definite gemelle. Regina Caputo, una delle autrici dello studio e scienziato del Goddard Space Flight Center della Nasa, ha commentato:

“La nostra galassia è così simile ad Andromeda che aiuta davvero a conoscere meglio anche la nostra galassia e la sua formazione. E’ come vivere in un mondo in cui non ci sono specchi, ma si ha un gemello e guardandolo puoi vedere come sei fatto fisicamente”.

Un importante passo arriva dunque da Andromeda, ma ulteriori dati e misurazioni saranno necessari per stabilire comprendere e svelare i misteri della galassia e della materia oscura.

(YouTube/Goddard Nasa)