ROMA – Un enorme oceano grande 10 volte l’oceano Pacifico si nasconde nel centro della Terra e non solo ferro fuso e nichel come finora ipotizzato. La nuova teoria sul “cuore” liquido del nostro pianeta arriva dalla scoperta di un minerale, la ringwoodite, in un diamante in Brasile. Un diamante che arriva da oltre 400 chilometri di profondità, proprio dal cuore del pianeta, e che mostra presenza di acqua.
L’analisi del minerale nel diamante è stata realizzata da un gruppo di ricercatori internazionale coordinato dall’Università dell’Alberta, a cui ha partecipato anche l’Università di Padova, e pubblicata sulla rivista Nature. Lo studio conferma quindi l’esistenza di una zona detta di transizione, ricca di acqua, e molte delle ipotesi, quasi impossibili da verificare, relative alla composizione interna del nostro pianeta.
Silvia Bencivelli su Repubblica racconta la storia della ringwoodite:
“La ringwoodite (dal nome dello scienziato australiano che la studiò per primo) è un minerale che normalmente si trova a enormi profondità nella Terra, tra i 520 e i 660 chilometri sotto i nostri piedi, cioè all’interno del cosiddetto mantello terrestre (lo strato che si trova più internamente rispetto alla crosta rocciosa su cui abitiamo). Fino a poco tempo fa, l’esistenza della ringwoodite nel mantello era praticamente soltanto teorica. Gli scienziati l’avevano prodotta in laboratorio comprimendo i minerali della superficie terrestre fino a simulare le condizioni di pressione degli strati profondi del nostro pianeta. L’avevano anche trovata nelle rocce di qualche meteorite. Ma non l’avevano mai vista nella forma naturale terrestre, perché sepolta a distanze inaccessibili”.
Tra i 400 e i 670 chilometri di profondità è presente una quantità di acqua pari a quelle di tutti gli oceani: non si tratta però dei mari navigabili immaginati dalla fantasia di Giulio Verne nel suo “Viaggio al centro della Terra“, bensì di acqua intrappolata all’interno di minerali detti ringwoodite, la cui esistenza era stata ipotizzata anni fa.
Il rinvenimento di un piccolo campione di questo minerale in un diamante trovato in Brasile conferma ora la correttezza di molte delle ipotesi fatte riguardo alla costituzione interna del nostro pianeta. La scoperta suggerisce inoltre che una gran parte dell’acqua presente in superficie, mari e oceani, potrebbe essere stata dovuta alla risalita dell’acqua intrappolata nel mantello attraverso le grandi eruzioni che caratterizzarono le prime fasi della formazione del pianeta.
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