Cinema: il biglietto costerà un euro in più. Così il Milleproroghe “salva” la settima arte. Ma Bondi smentisce tutto

Pubblicato il 22 Dicembre 2010 - 13:01 OLTRE 6 MESI FA

Aumento di un euro dei biglietti del cinema per il sostegno al settore e 100 milioni destinati alla ricerca e all’assistenza dei malati di sclerosi laterale amiotrofica. Sono due dei provvedimenti contenuti all’interno del decreto Milleproroghe approvato dal Consiglio dei ministri.

Per quanto riguarda il settore cinematografico, gli incentivi fiscali sono stati portati al 2013, ma parte della copertura (90 milioni) sarà assicurata da un sovrapprezzo di un euro sul biglietto d’ingresso.

Per il triennio 2011-2013, si legge nella bozza del decreto, è istituito per “l’accesso a pagamento nelle sale cinematografiche o in altri luoghi per assistere a spettacoli cinematografici, un contributo speciale a carico dello spettatore pari a un euro, da versare all’entrata del bilancio dello Stato”. L’eventuale maggior gettito eccedente il predetto limite di spesa è riassegnato al Fondo per le attività cinematografiche.

Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ”smentisce categoricamente che il decreto mille proroghe approvato oggi in Consiglio dei Ministri preveda l’istituzione di un contributo speciale di un euro sui biglietti di ingresso nelle sale cinematografiche”. ”Ogni altra notizia al riguardo – prosegue – è fuorviante e priva di fondamento”.

”Una decisione folle che danneggia i cittadini italiani e gli appassionati di cinema, e che avrà ripercussioni negative per gli stessi esercenti cinematografici”. Così il Codacons commenta l’aumento di un euro. ”Si tratta di una vera e propria stangata per le tasche dei cittadini – afferma il presidente Carlo Rienzi – Già oggi i cinema italiani sono tra i più cari del mondo, e il costo medio di un biglietto è pari a 7,50/8,00 euro, mentre per le visioni di film in 3D può arrivare a 12 euro. Se approvato il provvedimento del Governo, un biglietto arriverà a costare 9 euro, 13 euro per i film in 3D”. ‘

‘Si tratta di prezzi improponibili, che avranno come effetto quello di tenere i cittadini lontani dalle sale cinematografiche, con enorme danno per gli stessi esercenti”, conclude Rienzi.