Dna cambiato mentre sei vivo, tre mesi per sapere se dio va in cassa integrazione

di Riccardo Galli
Pubblicato il 15 Novembre 2017 - 11:10 OLTRE 6 MESI FA
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Dna cambiato mentre sei vivo, tre mesi per sapere se dio va in cassa integrazione

ROMA – Dna cambiato per mano di medici e scienziati. Dna cambiato, modificato perché la spirale che regola e comanda i geni non sta funzionando e produce malattia, anzi malattie e patologie declinate al plurale. Dna cambiato all’interno di un corpo umano, di una persona viva, di un malato, di un paziente. Per rane un uomo sano, un umano con il Dna cambiato da mano umana.

E’ questo quello che stanno tentando, anzi hanno cominciato a fare negli Stati Uniti. Su un paziente, su un essere umano in vita, meglio sul suo Dna si è intervenuti per modificare, correggere, riscrivere sequenze e correlazioni genetiche. Riscrivere per mano di scienza quello che è stato definito appunto l’alfabeto della vita, il Dna.

Ci vorranno, informano, tre mesi per sapere se la scienza ha davvero imparato a riscrivere per sola sua mano l’alfabeto della vita, anzi se l’uomo adesso della vita può conoscere davvero la grammatica e la sintassi. Tre mesi per sapere se quel paziente è guarito o sta guarendo, se la cosa ha funzionato. Tre mesi soprattutto per sapere se i meccanismi e le regola di quella cosa che chiamiamo vita resteranno o no ancora sostanzialmente ignoti agli umani, ai viventi. O se invece la scienza ha aperto una porta cui gli umani hanno tentato l’accesso sinora solo per via religiosa, spirituale, artistica.

Tre mesi per sapere se dio va in cassa integrazione. Perché se gli uomini stanno davvero imparando a modificare il loro Dna non solo saranno capaci di sconfiggere malattie ma l’umanità tutta dovrà ripensare e riscrivere anche l’alfabeto delle religioni, ridisegnare la geografia del trascendente, ricalibrare l’architettura dell’etica.

Se l’uomo con la sua scienza davvero sta imparando a scrivere con l’alfabeto della vita nuove parole nel libro che la natura e la genetica scrivono da sole nel nostro corpo, allora dio, qualunque dio, non sparisce certo, non perde il suo “posto di lavoro”. Ma in quel caso, dio, qualunque dio, qualunque concezione di dio abbia qualunque porzione di umanità dovrebbero tutti ridefinire ambiti, competenze, mansioni perfino significati.

Non ci sarà dunque da stupirsi se la scienza eventualmente capace di scrivere la vita sarà attaccata come demoniaca da ogni religione e cultura ed del trascendente che non sappia e non voglia rischiare la conoscenza e il sapere.