Doodle Google per Mendeleev, tavola periodica degli elementi

a cura di Marilena D'Elia
Pubblicato il 8 Febbraio 2016 - 07:15 OLTRE 6 MESI FA
Doodle Google per Mendeleev, tavola periodica degli elementi

Doodle Google per i 182 anni di Mendeleev, inventore della tavola periodica degli elementi

ROMA – Doodle Google per uno dei padri della chimica moderna. Google dedica un doodle a Dmitrij Ivanovič Mendeleev, l’inventore della tavola periodica degli elementi per il suo 182esimo anniversario della nascita. L’agenzia Ansa ripercorre la sua vita:

Nato a Tobolsk, capitale della Siberia, l’8 febbraio del 1834, Dmitrij Ivanovič Mendeleev morì il 2 febbraio 1907 a San Pietroburgo. Fu uno studioso di valore e di vasta cultura, non solo scientifica: nella sua casa si riunivano gli intellettuali più in vista della San Pietroburgo dell’epoca, grazie anche alla vivacità intellettuale della seconda moglie, che Mendeleev sposò giovanissima.

La famiglia di Mendeleev si era trasferita nella città imperiale nel 1847, dove nel 1855 il giovane Dmitrij si laureò in chimica presso la facoltà di fisica-matematica.

Nel 1868 Mendeleev iniziò a scrivere il suo libro, Principi di chimica. Il suo progetto prevedeva la sistematizzazione di tutte le informazioni dei 63 elementi chimici allora noti. Lo scienziato russo preparò 63 carte, una per ciascun elemento, sulle quali dettagliò le caratteristiche di ciascun elemento. Ordinando le carte, secondo il peso atomico crescente, si accorse che le proprietà chimiche degli elementi si ripetevano periodicamente.

Tutti gli studenti una volta e forse quelli di chimica oggi conoscono Dmitrij Ivanovič Mendeleev che mise in ordine gli elementi con la sua tavola e ne rese perciò lo studio più agevole. Oggi gli è dedicato un Doodle Google.

(foto Wikipedia)

Focus.it ce ne racconta la storia e ci dice “8 cose da sapere sull’inventore della tavola degli elementi”.

A Dmitri Mendeleev, cui è statao dedicato un Doogle Google, ricorda la Stampa, dobbiamo

l’invenzione della tavola periodica degli elementi, ovvero quello schema con cui era riuscito a classificare gli elementi chimici e a prevedere le caratteristiche di quelli ancora non scoperti.

È proprio questo l’aspetto più interessante dell’invenzione di Mendeleev. Pochi anni dopo la presentazione della tavola periodica, furono scoperti alcuni elementi (scandio, gallio e germanio), che presentavano esattamente le caratteristiche previste da Mendeleev in alcuni degli spazi lasciati vuoti all’interno del suo schema. Il chimico, infatti, aveva teorizzato che tra gli elementi chimici ci fosse una correlazione basata fra le proprietà dei loro pesi atomici. Mendeleev aveva notato una ripetizione periodica (da cui il nome della tavola) delle proprietà chimiche e, nell’ordinare gli elementi chimici conosciuti al tempo, si era reso conto che nel suo schema rimanevano così tre spazi vuoti.

Oltre ad aver inventato la tavola periodica, con cui Google lo celebra nel 182esimo anniversario della sua morte, Mendeleev rifiutò il concetto di atomo e negò l’esistenza della radioattività. Dopo un divorzio si risposò corrompendo un prete. Una volta scoperto l’inganno riuscì a farla franca comunque. Lo zar gli perdonò la bigamia dicendo: «È vero Mendeleev ha due mogli, ma io ho un solo Mendeleev».