Eruzioni solari anche deboli possono provocare grandi effetti sul sistema Terra-Sole, l’SDO della NASA invia immagini e dati

Pubblicato il 1 Giugno 2010 - 20:02 OLTRE 6 MESI FA

È grande l’ entusiasmo della NASA per i dati raccolti da SDO (Solar Dynamics Observaroty), che ha come obiettivo una migliore comprensione della natura dinamica delle tempeste solari. Già nel 1900, dall’invenzione del telegrafo, si constatò che le eruzioni solari producono campi elettromagnetici che giungono fino alla Terra, le tempeste solari, e che sono in grado di interagire e disturbare le tecnologie elettroniche e la trasmissione dei segnali sul nostro pianeta.

I dati raccolti da AIA (Atmospheric Imaging Assembly), uno dei tre strumenti a bordo dell’SDO,  ha permesso agli scienziati di scoprire che anche gli eventi solari minori sono in grado di produrre effetti su larga scala.

“Anche piccoli eventi modificano significative regioni della superficie solare” ha detto Alan Title, il principale ricercatore al Lockehd Martin Advanced Technology Center di Palo Alto, Calif. “È stato possibile riconoscere la grandezza delle regioni grazie alla combinazione spaziale, temporale e dell’area di copertura procurate da AIA.”

Lo strumento AIA è in grado di catturare immagini dell’intero disco solare, diviso in otto bande di temperatura che vanno dai 10000 ai 36 milioni di gradi Fahrenheit, e questo permette agli scienziati di osservare interi eventi, la cui comprensione è stata finora difficoltosa a causa di osservazioni basate su una sola banda di temperatura, o su regioni limitate del campo di vista. Inoltre è stato osservato un numero di brillamenti, sebbene di piccola entità, che hanno generato instabilità magnetiche e onde con effetti osservabili su un’estesa frazione della superficie solare.

I dati e le spettacolari immagini che SDO fornisce costituiscono un contributo significativo allo studio degli effetti delle tempeste solari sulla Terra, poiché le radiazioni elettromagnetiche che giungono al nostro pianeta possono indurre alte correnti elettroniche in grado di distruggere le linee elettriche, provocando blackout diffusi. Anche le telecomunicazioni sono a rischio, dal momento che le tempeste possono creare interferenze tra i punti di controllo e i satelliti in orbita, i sistemi di controllo degli aeroplani in volo vicino ai poli terrestri, ed anche sulla televisione via cavo e sui sistemi di posizionamento globale, ed i ripetitori delle compagnie telefoniche cellulari.

“Siamo arrivati a 5 milioni di immagini e conteggi”, ha detto Dean Pesnell, lo scienziato della Nasa che segue il progetto, e che lavora per la Goddard Space Flight Center di Greenbelt. “Con i dati e le immagini raccolte da SDO, gli scienziati stanno ponendo le basi per scoperte che riscriveranno i libri di storia, per come i cambiamenti nell’attività solare hanno effetti diretti sulla Terra. L’osservatorio sta lavorando bene, e lo farà ancora meglio”.

Ed è con queste aspettative che gli scienziati continuano ad analizzare i dati che SDO sta raccogliendo, con l’obiettivo di avere una comprensione scientifica migliore delle dinamiche solari, del sistema Terra-Sole, e degli effetti che la stella a noi più vicina ha sulla nostra vita e sulla nostra società.