Un fossile per “catturare” l’evoluzione dei pesci dal “merluzzo alla sogliola”

Pubblicato il 27 Giugno 2012 - 01:44 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Era piatto, si appoggiava sul fianco, ma non aveva ancora gli occhi sullo stesso lato del cranio: e' lo strano fossile ritrovato anni fa, intrappolato nelle rocce sedimentarie dell'Italia settentrionale, in provincia di Verona, e conservato in un museo di Vienna. La sua storia, pero', e' stata ricostruita soltanto adesso e testimonia un passaggio importante nell'evoluzione dei pesci. La ricerca, pubblicata sul Journal of Vertebrate Paleontology, e' stata condotta da Matt Friedmand, dell'universita' britannica di Oxford.

Il pesce appartiene alla specie Heteronectes (nuotatore diverso), risale a 50 milioni anni fa ed era uno dei primi esemplari di pesci pleuronettiformi (piatti) e rivela che nei primi membri di questo gruppo l'occhio migrato non era ancora finito dalla parte opposta del cranio. L'antico pesce, con la sua forma appiattita, mostra la fase evolutiva tra il pesce con gli occhi su ciascun lato della testa ed i pleuronettiformi, in cui entrambi gli occhi sono sullo stesso lato, come l'halibut, il rombo e la sogliola, animali che da sempre rappresentano degli enigmi evolutivi.

''Non capita tutti i giorni, ma siamo abituati a queste scoperte ed e' come una caccia al tesoro di nuovi elementi che arricchiscono la storia naturale'', commenta Raffaele Sardella, paleontologo dell'universita' Sapienza di Roma. Questi pesci, ha aggiunto, sono una testimonianza eloquente che ''certi processi evolutivi erano in corso, a volte in modo molto piu' rapido di quanto si pensi''.

Il fossile proviene da Bolca nel veronese, un sito che ha letteralmente subito estrazioni per centinaia di anni a causa dei suoi pesci fossili. Un luogo che fornisce una panoramica straordinaria sulla conformazione iniziale della barriera corallina.

''Gli italiani di oggi sono abituati ad andare sul Mar Rosso per vedere le barriere coralline, ma 50 milioni di anni fa il Veneto era un luogo simile, un mare tropicale a tutti gli effetti con molte specie rappresentate da pochi individui'' spiega Sardella. C'erano pesci angelo, pesci farfalla, praticamente una situazione tropicale'', prosegue il ricercatore ''In alcuni casi nei reperti, tra i sedimenti pietrificati di quello che un tempo era il fondale del mare, si trovano anche flebili tracce della colorazione originaria dei pesci''.

L'esemplare e' stato ritrovato, senza identificazione, in una collezione di Vienna. ''I musei hanno un ruolo importante – conclude – al loro interno ci sono collezioni interessanti, ma finite in un cassetto e questa volta e' stato individuato e riscoperto un reperto non classificato. Oggi la tecnologia ed un accesso alle informazioni, senza precedenti nella storia dell'uomo, permette di fare analisi molto piu' specifiche''.