Satellite precipiterà sulla Terra entro 48 ore. “Non escluso il rischio in Italia”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Novembre 2013 - 11:01 OLTRE 6 MESI FA

Goce, il satellite che precipiterà sulla Terra entro 48 ore... ma non si sa doveROMA -Nelle prossime ore potreste assistere a una pioggia singolare, fatta di ammassi di metallo del peso anche di 200 kg. Non si sa dove, ma tra domenica sera e le prime ore di lunedì, il satellite dell’Agenzia spaziale europea (Esa) “Goce”, da 1,1 tonnellate, precipiterà sulla superficie terrestre. Non si sa appunto dove, pala Protezione Civile ha detto che il rischio che cada in Italia non è da escludere.

I frammenti più grandi potranno avere le dimensioni di un motore di auto e pesare circa 90 kg ma non saranno sufficientemente grandi da creare danni o feriti. Le chance di essere colpiti da un frammento, secondo gli astronomi, sono inoltre bassissime, circa 250.000 inferiori a quelle di vincere il primo premio ad una lotteria.

Lanciato nel 2009 per stendere una mappa del campo gravitazionale terrestre, lo scorso mese il mastodonte ha esaurito il combustibile, finendo così la sua missione. Al momento si trova in un’orbita discendente a 160 km di quota. Una volta che avrà raggiunto gli 80 km finirà in pezzi e quattro quinti di esso bruceranno a causa del calore prodotto dall’attrito con l’atmosfera.

Pur considerando l’elevata incertezza della situazione e la rarità di eventi di questo tipo, la Protezione civile ritiene “poco probabile che i frammenti causino il crollo di strutture: per questo sono da scegliere luoghi chiusi”. Rileva inoltre che “i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici” e infine che “all’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono i vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi)”.