Il no di Ecclestone alla Formula 1 a Roma diventa un caso politico. Polemico e beffardo il senatore della Lega Nord, Piergiorgio Stiffoni: “Bene Ecclestone, due Gp nello stesso paese sono concorrenti e dunque Monza è l’unico Gran Premio di questo Paese. Al limite a Roma si possono riproporre le corse con le bighe”.
“Avevano fatto i conti di quanto costava un Gran Premio spot come quello di Roma? Un autodromo che lavora 365 giorni all’anno come quello di Monza ha gia’ problemi per far quadrare il bilancio, immaginiamoci quello della Capitale. A meno che – chiosa il senatore della Lega – risparmiavano sulle migliaia di assunzioni all’Atac, Acea ed Ama e allora forse potevano permettersi di fare qualcosa. Oltre all’interesse pubblico c’era anche l’ingordigia dei privati che annoverano i famosi palazzinari e piscinari romani. Ecclestone si e’ reso conto che Montecarlo e’ una cosa, Roma un’altra: isolare per una settimana un intero quartiere, interrare la Cristoforo Colombo e metterci sopra 100 mila metri cubi di cemento non e’ da poco”.
“Dopo l’ammissione del fallimento di quasi tre anni di governo della città culminata nell’azzeramento della giunta per evidente inadeguatezza – afferma Umberto Marroni, capogruppo del Pd in Campidoglio – Alemanno registra l’ennesimo flop: il ben servito di Bernie Ecclestone a dimostrazione che il primo cittadino e Flammini, annunciando in questi mesi trionfalmente il Gp a Roma, indicandone addirittura già la data precisa dello svolgimento della gara e organizzando la presentazione del progetto alla stampa per giovedì hanno fatto i conti senza l’oste”.
“La giunta capitolina fa acqua da tutte le parti – afferma in una nota il senatore dell’Italia dei Valori Stefano Pedica – un rimpasto non riuscirà certo a salvare la faccia ad Alemanno ormai troppo colluso non solo con la vicenda Parentopoli ma dal calo di consensi denunciato dai sondaggi. Il primo cittadino paga lo scotto di una politica basata sulla falsità e sulla corruzione. Con il netto fermo della Fom nei riguardi del progetto della Formula 1 all’Eur, Alemanno dovrà sbrigarsi a procurarsi l’ennesima faccia di bronzo in grado di giustificare il suo operato di fronte ai cittadini. Forse sarebbe il caso che Alemanno impari a consultarsi con le parti in causa e non solo con i direttori dei giornali – conclude – prima di lanciare i progetti”.