Idrossiclorochina, 120 ricercatori contro la ricerca che ha fermato i test: “Dati sembrano improbabili”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Maggio 2020 - 14:49 OLTRE 6 MESI FA
Idrossiclorochina, 120 ricercatori contro la ricerca che ha fermato i test: "Dati sembrano improbabili"

Idrossiclorochina, 120 ricercatori contro la ricerca che ha fermato i test: “Dati sembrano improbabili” (foto ANSA)

ROMA – Più di 120 ricercatori e medici di tutto il mondo hanno scritto una lettera aperta al direttore della rivista scientifica The Lancet, sollevando serie preoccupazioni su uno studio che ha spinto l’Organizzazione Mondiale della Sanità a fermare diversi studi clinici sul coronavirus.

A riportare la notizia è il tabloid britannico The Guardian.

Giovedì scorso il quotidiano aveva rivelato che i dati australiani dello studio, pubblicati la settimana scorsa, non si conciliavano con i dati del dipartimento sanitario.

Lo studio ha rilevato che i pazienti affetti da Covid-19 che hanno ricevuto il farmaco antimalarico idrossiclorochina sono morti in percentuale più elevata e hanno sofferto di più complicazioni cardiache rispetto ad altri pazienti affetti dal virus.

Il grande studio osservazionale ha analizzato i dati di quasi 15.000 pazienti con Covid-19 che hanno ricevuto il farmaco da solo o in combinazione con antibiotici, confrontando questi dati con 81.000 pazienti che non hanno ricevuto il farmaco.

Domande sulla modellazione statistica del documento sono state sollevate anche dalla Columbia University negli Stati Uniti, spingendo Surgisphere, la società che gestisce il database dei pazienti utilizzati per formare lo studio, a rilasciare una dichiarazione pubblica a difesa dell’integrità dello stesso.

Ma ora sono state sollevate ulteriori domande sulla banca dati Surgisphere e sulla metodologia di studio.

I firmatari della lettera aperta, indirizzata a Lancet e agli autori dello studio, si dicono scettici sul valore dell’uso dell’idrossiclorochina per il trattamento di Covid-19.

La lettera elenca 10 principali preoccupazioni circa l’analisi statistica e l’integrità dei dati dello studio.

“Gli autori non hanno aderito alle pratiche standard della comunità di machine learning e di statistica”, afferma la lettera.

“Non hanno rilasciato il loro codice o i loro dati”. “Non c’è stata una revisione etica”, continua la lettera.

“Non c’è stata alcuna menzione dei Paesi o degli ospedali che hanno contribuito alla fonte dei dati e nessun riconoscimento ai loro contributi”. (fonte GUARDIAN)