Il super magnete per produrre energia pulita dalla fusione nucleare: sperimentazione dal 2025

di Veronica Nicosia
Pubblicato il 19 Maggio 2017 - 14:34 OLTRE 6 MESI FA

LA SPEZIA – Un super magnete per produrre energia pulita dalla fusione nucleare, repliando i processi che avvengono all’interno delle stelle. Parla anche italiano il più grande e sofisticato impianto del progetto Iter, con il magnete realizzato nello stabilimento di Asg Superconductors di La Spezia. Il magnete a forma di D dalle dimensioni di 14 metri di altezza e 9 di larghezza per un peso totale di 300 tonnellate andrà a costituire il reattore della centrale in costruzione a Cadarache, in Francia, dove a partire dal 2025 inizierà la sperimentazione della produzione di energia pulita utilizzando proprio la fusione nucleare.

Il magnete supertecnologico è solo il primo dei 18 destinati al progetto Iter, di cui 9 saranno prodotti proprio a La Spezia, mentre gli altri nove magneti saranno prodotti in Giappone. L’obiettivo è replicare i processi di fusione nucleare che avvengono nelle stelle, come anche il nostro Sole, per produrre energia in modo pulito e senza le scorie radioattive che derivano dalla fissione nucleare delle odierne centrali. Davide Malacalza, presidente di Asg Superconductors, ha commentato:

“Siamo molto orgogliosi, noi e tutti quelli che hanno lavorato per costruirlo: il capo della produzione quando per la prima volta ha mosso questa bobina ha avuto la pelle d’oca. Ci sono voluti cinque anni per realizzare il prototipo”.

Lo sviluppo dei cavi superconduttori, del valore di circa 17 milioni di euro per singola bobina, ha visto il coinvolgimento dell’Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, nel ruolo di coordinatore del consorzio Icas del quale fanno parte anche le aziende italiane Criotec Impianti S.r.l., esperta nella realizzazione di componenti operanti alle bassissime temperature, e Tratos Cavi SpA, leader internazionale nella produzione di cavi elettrici, elettronici e a fibre ottiche.

Le superbobine dovranno creare un “contenitore” magnetico a forma di ciambella, in grado di intrappolare e compattare il plasma incandescente alla temperatura record di 150 milioni di gradi centigradi, tenendolo lontano dalle pareti del serbatoio di Iter. L’insieme delle 18 bobine è in grado di generare un campo magnetico di 11,8 Tesla, circa 1 milione di volte più potente del campo magnetico della Terra. La sperimentazione inizierà dal 2025, come confermato da direttore generale del progetto Iter, Bernard Bigot, che ha dichiarato:

“Quando abbiamo iniziato il progetto c’era grande entusiasmo e i 35 Paesi coinvolti avevano fissato la scadenza al 2017 per l’accensione del plasma. Ma nel 2014 è venuto fuori che il progetto era molto complesso, al di là dell’accordo politico aveva bisogno di ingegneria e di più tempo. Quando mi hanno chiamato a dirigere il progetto ho subito detto che il termine doveva essere spostato al 2025 e confermo questa data. I tempi sono sotto controllo”.

(Foto Ansa)