Dall’indennità di frac a quella per le armi finte: tutti gli sprechi degli Enti lirici

Pubblicato il 26 Marzo 2011 - 12:13 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Dall'”indennità di cornetta” a quella “di frac”: ecco tutti gli sprechi degli Enti lirici italiani. Se il governo taglia il Fondo Unico per lo Spettacolo, che si è dimezzato dal 1985 ad oggi, i conti in rosso di metà degli enti lirici sono da ricercare anche negli sprechi accumulati negli anni.

Sergio Rizzo sul ‘Corriere della Sera’ ne elenca anche di bizzarri: c’è l'”indennità umidità” per gli spettacoli all’aperto (che spetta pure agli impiegati!), l’”indennità armi finte” applicata all’Arena di Verona per le rappresentazioni che prevedono l’impiego di spade di compensato, l’”indennità di lingua” , che al San Carlo di Napoli scattava quando nel testo c’era anche solo una parola straniera, e perfino “l’indennità di frac”. Oppure l’ “indennità di cornetta” , che percepiscono i suonatori di quello strumento, soltanto perché è diverso dalla tromba.

Inoltre, fa notare Rizzo, ogni teatro ha la sua amministrazione, il suo ufficio paga, il suo capo del personale, le orchestre doppie. E se negli anni il Fus è andato diminuendo, lo stesso non si può dire per personale e spese. Tanto che, secondo Laura Maragnani di Panorama, delle 14 fondazioni liriche nel 2008 soltanto metà non ha chiuso il bilancio in passivo. Si va dagli 11 milioni di Roma ai 5,5 del Maggio fiorentino, ai 10 e mezzo del Carlo Felice di Genova, ai 4,7 del Teatro comunale di Bologna.