Le persone intelligenti hanno cellule cerebrali più grandi e ramificate

di redazione Blitz
Pubblicato il 3 Maggio 2018 - 06:05| Aggiornato il 22 Aprile 2020 OLTRE 6 MESI FA
Le persone intelligenti hanno cellule cerebrali più grandi e ramificate

Le persone intelligenti hanno cellule cerebrali più grandi e ramificate

ROMA – Le persone intelligenti hanno cellule cerebrali più grandi dei loro simili, oltre ad essere più voluminose sono meglio collegate consentendo di elaborare una serie di informazioni a un ritmo più veloce.

E’ quanto emerge da un nuovo studio, condotto da Natalia Goriounova della Free University di Amsterdam, e se i risultati dovessero essere confermati, potrebbero aiutare gli scienziati a migliorare l’intelligenza dell’uomo.

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A 35 persone che dovevano subire un intervento chirurgico è stato dato un test di QI, secondo quanto riportato del New Scientist. Durante l’operazione, i medici hanno prelevato un piccolo campione di tessuto cerebrale sano dal lobo temporale dei volontari e poi testato in un laboratorio, scrive il Daily Mail.

Goriounova ha confrontato le dimensioni e la forma delle cellule cerebrali con i punteggi del QI dei volontari. Hanno scoperto che le cellule cerebrali delle persone con QI più elevato, sono significativamente più grandi; inoltre hanno anche più dendriti, fibre minori che si ramificano a partire dal neurone e che trasportano il segnale nervoso in direzione centripeta.

E’ il primo studio a mostrare che le dimensioni e la struttura delle cellule cerebrali sono correlate ai livelli di intelligenza di una persona. Christof Koch dell’Allen Institute for Brain Science di Seattle ha dichiarato a New Scientist: “Sappiamo che esiste un legame tra dimensioni del cervello e intelligenza. Il team lo ha confermato e lo ha adottato per i singoli neuroni”.

Il concetto di intelligenza derivante dalla struttura del cervello potrebbe far arricciare il naso ad alcuni studiosi e al riguardo Koch ha detto: “Alcune persone diranno che l’intelligenza è talmente complessa che l’idea possa essere legata ai singoli neuroni non sia plausibile”.

Il team ha inoltre testato la capacità delle persone di trasmettere segnali elettrici, imitando l’elaborazione delle informazioni. Hanno scoperto che le persone con basso QI si sono adattate alla bassa frequenza ma si sono rapidamente affaticate. Le persone più intelligenti non hanno rallentato e continuato a trasmettere anche a un alto tasso di stimolazione.

“E’ straordinaria neuroscienza. È il passo iniziale per studiare l’intelligenza neurone per neurone e circuito per circuito. Lo studio potrebbe portare a metodi basati sulla neuroscienza per migliorare considerevolmente l’intelligenza umana”, sostiene Richard Haier dell’Universitày of California, Irvine. “Potremmo essere in grado di curare o prevenire le disabilità intellettive”.