“Liquido tutto, cambio lavoro”: la vetrina di un commerciante di Portogruaro che chiude per protesta

Pubblicato il 5 Maggio 2011 - 20:01 OLTRE 6 MESI FA

PORTOGRUARO (VENEZIA) – Gianluigi Maurizio a 50 anni (quasi) suonati cambierà lavoro. Lui che è commerciante da sempre ed ha deciso di chiudere affidando alle vetrine del suo negozio di abbigliamento a Portogruaro (Venezia) il triste compito di comunicarlo al mondo.

Maurizio su quelle vetrine ci ha messo la faccia, la sua, e una frase secca: “1987-2011, liquido tutto e cambio lavoro”. Da un lato la crisi, dall’altro la concorrenza degli outlet, con lo spopolamento dei centri storici: questo il prezzo da pagare, racconta il commerciante, quando si vive fra l’altro in terra di confine con regioni che avviano i saldi in anticipo rispetto alla tua.

Di quel negozio dall’87 al ’95 Maurizio era un dipendente; nel ’95 ha rilevato l’attività assieme alla moglie e l’ha chiamata Emme Abbigliamento, dalle iniziali dei loro cognomi. “Quella di abbandonare è stata una decisione sofferta – dice – Da giugno un altro negozio storico spegnerà le luci e abbasserà le serrande; trasferirò la merce a Bibione, dove ho un altro punto vendita, che però chiuderò a settembre. Farò un altro lavoro, sono sfinito dalle continue fatiche, dalle lotte ad armi impari, dall’assenza delle istituzioni sul piano della rivitalizzazione delle piazze. Il mio non è uno slogan studiato solo per fare effetto sulla gente: è la verità. I centri storici – sottolinea – vanno riconsegnati ai negozianti, che svolgono anche una funzione sociale legata alla sicurezza e al servizio ai cittadini. Ho bisogno di rigenerarmi, trovare nuovi stimoli: ormai per i piccoli negozi è sempre più dura. Ho due figli molto giovani che cercherò in tutti i modi di indirizzare verso altre attività”.