Maltrattamenti all’asilo nel Ravennate: c’è una quarta maestra indagata

Pubblicato il 28 Marzo 2011 - 23:02 OLTRE 6 MESI FA

RAVENNA – E’ salito a quattro il numero delle maestre dell’asilo nido comunale Mazzanti di Conselice, nel Ravennate, coinvolte nell’inchiesta su presunti maltrattamenti aggravati a decine di bimbi tra gli 11 e i 36 mesi.

A tutte è già stato notificato l’avviso di conclusione indagine dei Pm ravennati titolari del fascicolo, Gianluca Chiapponi e Roberto Ceroni. Oltre alle due persone già note, una coordinatrice di 49 anni e un’educatrice di 42, finite a inizio gennaio scorso agli arresti domiciliari, e a una terza, 42 anni, sin dall’inizio indagata a piede libero, ora figura pure nell’inchiesta un’ educatrice di 56 anni referente per il Comune romagnolo.

Per le prime tre, l’accusa è di maltrattamenti aggravati mentre per l’ultima è favoreggiamento personale. Di una quinta maestra tirata in ballo in seconda battuta nell’ambito della stessa vicenda non c’è invece traccia nella notifica. Le quattro accusate vivono tra Conselice e Lugo. Secondo le conclusioni delle indagini dei carabinieri della Compagnia di Lugo, la figura principale dell’accaduto è la coordinatrice di 49 anni, tutt’ora ai domiciliari.

Alla donna, difesa dall’avvocato Andrea Visani di Ravenna, vengono attribuiti dall’ accusa vessazioni quotidiane tra il settembre 2006 e il dicembre 2010 verso almeno 42 bimbi. Aggressioni fisiche e psicologiche come strattoni, botte e tirate per i capelli. Ma per l’accusa ci sono anche bambini sollevati di peso per le braccia o svegliati all’improvviso e senza motivo. Per la Procura, la donna li insultava, spesso rivolgendosi loro con termini negativi verso la famiglia o apostrofandoli su base razziale perche’ stranieri o diversi. I più piccoli venivano isolati in sgabuzzini o nelle toilette.

Per costringerli poi ad obbedire, in alcuni casi la loro testa dei piccoli veniva addirittura secondo le accuse mosse infilata nel water, mentre alcuni di quelli che non mangiavano sarebbero pure stati costretti a ingoiare cibo rigurgitato e prima rifiutato. All’educatrice di 42 anni, ora con il solo obbligo di dimora e difesa dagli avvocati Filippo Poggi di Forlì e Mariagrazia Guardigli di Ravenna, l’accusa attribuisce almeno 18 bimbi maltrattamenti tra il settembre 2007 e il dicembre 2010. Sempre alla donna vengono ricondotti quasi tutti gli episodi contestati anche alla collega, fatta eccezione per alcuni tra i casi più gravi.

All’altra educatrice, difesa dall’avv. Raffaele Coletta di Ravenna, vengono ricondotti maltrattamenti meno gravi tra il settembre 2006 e il dicembre 2010 ad almeno 10 bimbi. Infine per la cinquantaseienne tutelata dagli avvocati Giacomo Foschini e Antonio Pensierino di Ravenna l’accusa è di aver ignorato le denunce di almeno altre quattro educatrici. E di avere poi riferito alla Procura e al personale dirigenziale del Comune di Conselice di non avere mai visto o sentito nulla circa presunti maltrattamenti ai bimbi.