Mazzette sul “verde”, la rabbia di Parma. Comune sotto assedio

di Riccardo Galli
Pubblicato il 6 Luglio 2011 - 16:08 OLTRE 6 MESI FA

PARMA – Anche a Parma nel loro piccolo s’incazzano. Dopo l’addio alla metropolitana, gli scandali Tep e Stt, i revisori dei conti che lasciano per via degli incontrollabili 500 milioni di debiti del Comune, è arrivata la “mazzata” finale: uno scandalo corruzione che vede, tra gli altri, coinvolti due cari amici e dirigenti di fiducia del sindaco (Emanuele Moruzzi e Carlo Iacovini) oltre al comandante della polizia municipale Giovanni Maria Iacobazzi. Si può raccontare così, parafrasando il titolo di un celebre libro, la situazione che sta vivendo la città emiliana scossa dalla crisi finanziaria del comune e di alcune sue controllate e dalle accuse di corruzione che coinvolgono direttamente ed indirettamente i vertici istituzionali della città. I cittadini protestano, con un movimento nato attraverso la rete, e gli amministratori vanno avanti nonostante tutto. Uno scontro che va avanti da settimane e che ieri, 5 luglio, ha vissuto l’ultimo capitolo della vicenda con un consiglio comunale svoltosi sotto “assedio”. Centinaia di persone in piazza che, con pentole e slogan, invitavano i consiglieri e il sindaco a dimettersi. Inviti disattesi ma, almeno ieri, nessuno scontro con la polizia.

Il primo capitolo di questa storia risale allo scorso febbraio, quando la Procura di Parma fu ufficialmente informata delle dimissioni del collegio dei revisori dei conti del Comune con una nota firmata dal presidente del consiglio comunale. Sui conti del Comune e delle società partecipate erano già da tempo avviate indagini, con un fascicolo che riguarda le consulenze dispensate dalle municipalizzate, in alcuni casi ritenute non giustificate, costato un avviso di garanzia, con conseguenti dimissioni, all’ex amministratore delegato di Stt Andrea Costa. C’era poi un’altra inchiesta per abuso d’ufficio e relativa a all’affaire Tep-banca Mb: 7 milioni e mezzo di euro investiti dall’azienda pubblica di trasporti nella banca milanese ormai in liquidazione. In questo caso, il presidente di Stt (ed ex presidente di Tep) Andrea Costa aveva una partecipazione in banca MB. La Procura di Parma indagava inoltre sulla regolarità delle assunzioni dei dirigenti comunali dal 2005 al 2009: sette persone iscritte nel registro degli indagati, tra cui il sindaco Pietro Vignali e il suo predecessore Elvio Ubaldi. La Procura di Parma aveva all’epoca anche avviato autonomamente un’indagine conoscitiva sulla metro, opera colossale che non si farà mai, ma che sarebbe già costata all’Amministrazione 30 milioni di euro. Questo il prologo. Bisogna poi aspettare giugno per l’esplosione definitiva dello scandalo e le conseguenti proteste di piazza.