I mutui col morto, le cosche nella Riviera di Ponente

Pubblicato il 29 Marzo 2011 - 13:21 OLTRE 6 MESI FA

GENOVA – Chiedevano e ottenevano mutui a nome dei morti: la ‘ndrangheta gestiva la questo singolare business in Liguria. Come ha spiegato Roberto Galullo sul Sole 24 Ore, i finanzieri di Genova hanno “mandato all’aria la truffa da 25 milioni dei falsi mutui gonfiati ai danni di 16 istituti di credito”.

Racconta Galullo che questa associazione a delinquere “otteneva dalle banche mutui e prestiti ipotecari per l’acquisto di case. A presentare la richiesta una sessantina di prestanome, morti compresi, senza tetto o sbandati, che in cambio di poche migliaia di euro si prestavano all’intestazione di ruderi acquistati a poco”. A quel punto entravano in gioco “periti compiacenti” che sovrastimavano le case “fino al 600% del valore reale. Ottenuti i finanziamenti, i soldi finivano nei conti correnti della supposta associazione a delinquere”.

Per ottenere i prestiti, i prestanome, prosegue Galullo, utilizzavano “buste paga e Cud fasulli o artefatti, dichiarazioni dei redditi falsificate, perizie false e sovrastimate da professionisti compiacenti”.

Dietro la truffa, secondo la Procura di Genova, ci sarebbe la famiglia di Nicodemo La Rosa, del quale parlava in alcune intercettazioni Onofrio Garcea, “ritenuto dagli inquirenti uno dei presunti boss della ‘ndrangheta in Liguria”.

E c’è aria di ‘Ndrangheta, racconta sempre Galullo, anche dietro le minacce ricevute dai giocatori della Sanremese, in Lega Pro, nelle scorse settimane. Secondo i giudici che si occupano dell’inchiesta, infatti, era stato preso di mira Roberto Sosa (meglio noto come El Pampa) perché “reo” di avere un ingaggio troppo alto. Le minacce sarebbero state fatte, sempre secondo quanto è scritto nell’articolo (e quanto sarebbe sostenuto dai pm) da alcuni “calabresi in trasferta”.

Ma questa, sostiene Galullo, è solo “l’ultima brutta storia”, “giunta sei giorni dopo lo scioglimento per mafia del consiglio comunale di Bordighera e nella settimana in cui si rincorrono le voci sul municipio di Ventimiglia, al quale potrebbe toccare lo stesso destino: tutti a casa per infiltrazioni, ancora una volta, della ‘ndrangheta”.