Olgiata, il datore di lavoro di Winston: “Ingannati per anni”

Pubblicato il 1 Aprile 2011 - 22:56| Aggiornato il 19 Maggio 2011 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 1 APR – Un’identità doppia che gli aveva consentito di ”sembrare un’altra persona, capace di fingere e tacere un delitto così atroce per 20 anni”. Sono sconvolti i conoscenti e gli stessi datori di lavoro di Manuel Winston, il domestico filippino che venerdì 1 aprile ha confessato di aver ucciso Alberica Filo Della Torre.

”Ci portava la colazione a letto tutte le mattine, accudiva i nostri figli e ormai in lui avevamo una fiducia totale – spiega davanti al palazzo il suo datore di lavoro – sembrava irreprensibile e invece ha mentito per tutto questo tempo”.

L’ultima famiglia che ha ospitato Winston per tre anni in un lussuoso appartamento del quartiere Aurelio, a Roma, ha allontanato anche Rowena, sua moglie, che viveva con lui nell’abitazione dove lavoravano. La donna – riferiscono alcune persone – non smette di piangere da tre giorni.

Rowena, dopo essere stata allontanata dai datori di lavoro, è ora ospite in casa di un parente filippino a Roma. ”Anch’io ho anticipato in passato dei soldi a Winston – spiega il vecchio datore di lavoro – ma li aveva sempre restituiti e in casa non è mai sparito nulla. Non so cosa dirò adesso ai miei due figli, che già mi chiedono di lui”.

Altri conoscenti, che frequentano l’abitazione dove lavorava la coppia di filippini, si sforzano di capire come Winston abbia potuto ”tacere un segreto per tutti questi anni”. ”Siamo allibiti – spiegano – era un uomo perfetto, che probabilmente aveva cercato di eliminare quel passato. Ma alla fine non ce l’ha fatta, evidentemente non ha retto la pressione. Certo, è inquietante pensare che Winston abbia potuto dare ad una figlia il nome della donna che ha ucciso, chiamandola Alberica”.

Winston è conosciuto nel quartiere come una persona molto cattolica, che prendeva parte attivamente alle iniziative delle associazioni religiose e andava a messa la domenica con la moglie. Entrambi aspettavano che i loro tre figli (che ora si trovano nelle Filippine) terminassero gli studi, per farli venire in Italia.

”Era un uomo solitario, che si isolava in lunghe passeggiate quando non lavorava. Almeno una volta all’anno – spiegano alcune persone del quartiere – tornava nel suo Paese d’origine ed è strano che non abbia provato a scappare, sapendo di essere colpevole. Forse pensava di averla fatta franca”.

Nel palazzo di cinque piani ora tutti cercano di dimenticare quella brutta storia di tanto tempo fa: una storia che ha turbato intere famiglie che consideravano Winston il domestico perfetto e irreprensibile, ma al tempo stesso un uomo capace di nascondere a tutti una storia che ha riempito le cronache per 20 anni..