Orologio dell’apocalisse, il Doomsday Clock segna 2 minuti alla fine del mondo

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Gennaio 2019 - 16:59 OLTRE 6 MESI FA
orologio apocalisse

Orologio dell’apocalisse, il Doomsday Clock segna 2 minuti alla fine del mondo

ROMA – Segnano due minuti alla mezzanotte le lancette dell’orologio dell’Apocalisse, il Doomsday Clock, ideato nel 1945 dalla Federazione degli scienziati atomici per scandire il tempo che l’umanità ha davanti a sé per evitare una catastrofe dovuta alle armi nucleari o ai cambiamenti climatici. La notizia è che, proprio nelle ultime ore, la lancetta di è mossa, arrivando a segnare meno due minuti alla mezzanotte, stabilita come “ora del giudizio”. 

A partire dal 1947 questo orologio ideale è aggiornato ogni anno e il 24 gennaio scorso il consiglio di 20 esperti chiamati a regolarlo ha deliberato che all’umanità restano appena due minuti, proprio come era accaduto nel 2018 e nel 1953. “E’ la terza volta che l’orologio è stato impostato così vicino a una catastrofe globale”, ha osservato Rachel Bronson, presidente e direttore esecutivo dell’organizzazione, in una conferenza stampa a Washington.

E’ accaduto per la prima volta nel 1953 al culmine della guerra fredda, con i test nucleari condotti da Unione Sovietica e Stati Uniti; la seconda volta è stata nel 2018, dopo le notizie sui test nucleari della Corea del Nord e in seguito alle crescenti preoccupazioni relative al cambiamento climatico.

Nella prima indicazione, del 1947, l’avvio della guerra fredda aveva fatto spostare le lancette a 7 minuti alla mezzanotte: nel 1949 le lancette erano slittate in avanti di quattro minuti per l’aggravarsi della situazione in seguito con l’acquisizione delle armi nucleari da parte dell’URSS.

Nel corso degli anni, a fronte dell’evoluzione del confronto nucleare fra le superpotenze e la proliferazione degli armamenti  in altri Paesi, l’orologio si è più volte allontanato e avvicinato alla mezzanotte; il momento più sicuro si è avuto nel 1991 alla fine della guerra fredda (17 minuti alla mezzanotte) per poi aggravarsi negli anni successivi di fronte all’incapacità del mondo politico internazionale di superare il confronto nucleare e di affrontare i problemi relativi ai cambiamenti climatici.