Pagare multe, cambiare residenza: online è possibile ma solo 19% italiani lo fa

di Redazione Blitz
Pubblicato il 17 Dicembre 2013 - 08:00 OLTRE 6 MESI FA
Pagare multe, cambiare residenza: online è possibile ma solo 19% italiani lo fa

Pagare multe, cambiare residenza: online è possibile ma solo 19% italiani lo fa

ROMA – Pagare multe, procurarsi documenti, iscrivere il figlio a scuola, cambiare residenza: sono tutte operazioni che si potrebbero fare col pc, comodamente seduti a casa.

Ma neanche un quinto degli italiani lo fa, secondo una classifica dell’Ocse sull’uso di internet nei rapporti con la Pubblica amministrazione.

La stragrande maggioranza preferisce fare la fila alla posta o agli uffici del Comune: intere mattinate regalate alla burocrazia.

Giuliano Noci, prorettore del Politecnico di Milano, spiega sul Corriere che ci sono undici modi per pagare le multe senza fare la fila negli uffici postali:

“Solo il 19% dei cittadini italiani utilizza il web per interagire con enti locali e governo centrale, contro una media Ocse del 50%. La scarsa propensione della Pa italiana all’innovazione è battuta solo dal 7% del Cile, mentre tutti i grandi Paesi europei superano il 40%.

L’indagine dell’Osservatorio eGovernment del Politecnico di Milano entra nel dettaglio della situazione descritta dall’Ocse andando ad analizzare, tra gli altri, un caso che bene illustra il difficile rapporto digitale di cittadini e imprese con la Pa: i pagamenti multicanale, in particolare la riscossione delle multe.

Ricevuta una multa, il 75% dei cittadini effettua il pagamento allo sportello della Posta e il 25% a quello del Comune. Per quanto riguarda i canali innovativi, se attivati, questi vengono scelti nel 13% dei casi se si tratta dello sportello della banca;
al bonifico bancario ricorre il 7%,
al bancomat il 6%,
agli esercizi commerciali il 3%,
alle piattaforme online solo il 2%.

[…] Come spiegare questa scarsa propensione per l’eGovernment? La Commissione europea ha recentemente reso noto che il 37% degli italiani non ha mai usato Internet e che solo il 53% può definirsi utente regolare, utilizzandolo almeno una volta la settimana. La stessa Commissione ha indicato come l’utilizzo limitato dei servizi di eGovernment dipenda dalla
preferenza per un’interazione di persona (57%),
la constatazione che con il ricorso ai servizi digitali si debba lo stesso produrre documentazione cartacea (38%),
dalla non conoscenza dell’esistenza di sportelli online (27%),
dalla convinzione infine di trovare meno difficoltà nel ricorrere ai canali tradizionali (24%)
e la percezione di una scarsa sicurezza (12%).

Ma lo scarso successo dell’eGovernment in Italia davvero dipende dai cittadini? I dati raccolti dimostrano come, da un lato, l’offerta di servizi online sia limitata, dall’altro le soluzioni adottate siano spesso inadeguate. Tornando all’esempio dei pagamenti elettronici, infatti, emerge come solo una minima percentuale degli enti locali e delle Regioni affermi di adottare in modalità diffusa soluzioni di pagamento multicanale (19%);
meno di un terzo di averli adottati in modo sperimentale (27%),
ma anche come il 24% stia ancora valutando se adottarli
e il 30% non abbia neanche preso in considerazione il problema.

Quando, invece, le soluzioni eGovernment sono state adottate, il loro sviluppo non si è rivelato vincente se solo il 65,3% dei servizi introdotti è oggi ancora in uso”.