Pedaggi, lo stop del Tar del Lazio: no ad aumenti per autostrade e Gra

Pubblicato il 29 Luglio 2010 - 15:07 OLTRE 6 MESI FA

Niente rincari su autostrade e Grande raccordo anulare. Il Tar del Lazio ha sospeso il decreto che ha disposto l’aumento dei pedaggi autostradali. I giudici hanno accolto le richieste della provincia di Roma, del Comune di Fiano Romano e della Provincia di Pescara.

L’ordinanza è stata emessa dalla prima sezione del Tar del Lazio presieduta da Linda Sandulli. Quarantuno i comuni della provincia di Roma che hanno presentato un atto d’intervento schierandosi al fianco della provincia di Roma. Si tratta di: Olevano Romano, Saracinesco, Marano Equo, Roviano, Riofreddo, Albano Laziale, Licenza, Vallepietra, Vivaro Romano, Rocca Canterano, Percile, Palestrina, Zagarolo, Gallicano nel Lazio, Roiate, Vicovaro, Canterano, Roccagiovine, Rocca S. Stefano, Anticoli Corrado, Sambuci, Ciampino, San Gregorio da Sassola, Cervara, Arsoli, Rocca di Papa, Velletri, Carpineto Romano, San Vito Romano, Genazzano, Castel Gandolfo, Genzano di Roma, Morlupo, Allumiere, Ariccia, Vallinfreda, Castel Madama, Frascati, Fiumicino, Ladispoli e Bracciano.

A loro si sono aggiunti il Codacons e la Provincia di Rieti. Hanno invece presentato ricorsi autonomi (anch’essi discussi oggi) il comune di Fiano Romano e la provincia di Pescara.

83 milioni di euro nel 2010 e 200 milioni nel 2011. Tanto vale l’aumento dei pedaggi autostradali scattato il primo luglio, come previsto dall’art.15 della manovra economica. A fare una stima sul valore di tale norma e’ stato il presidente dell’Anas, Pietro Ciucci, in occasione di un’ audizione, che ha tenuto ieri alla commissione Lavori Pubblici del Senato. ”L’Anas non incassa un euro in piu’ da questi aumenti”, ha riferito piu’ volte Ciucci, ma in questo modo la societa’ si avvia verso un’autonomia finanziaria, in quanto la fonte di finanziamento dipende dal mercato, ossia dal numero di pedaggi pagati, e non dalla Finanziaria del governo.