Scoperti i pianeti ‘orfani’: vagano nella galassia senza orbitare attorno ad una stella

di Veronica Nicosia
Pubblicato il 23 Maggio 2011 - 15:25| Aggiornato il 1 Agosto 2011 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Una nuova classe di pianeti gioviani è stata scoperta nella Via Lattea: si tratta dei pianeti ‘orfani’, così definiti perché liberi di muoversi nello spazio, non essendo legati a stelle come nel caso della Terra e del suo Sole, anzi probabilmente espulsi da un sistema planetario simile al nostro ma in formazione. La ricerca è frutto della collaborazione tra il Giappone e la Nuova Zelanda, che tra il 2006 ed il 2007 hanno scoperto nella nostra galassia ben 10 pianeti, grandi quanto Giove e Saturno, sfruttando il fenomeno delle microlenti gravitazionali, che misurano la distorsione dello spazio dovuto alla presenza di masse, ed i risultati sono stati pubblicati sulla rivista nature da Takahiro Sumi, primo autore della ricerca per l’università di Osaka.

I pianeti si trovano ad una distanza tra i 10 mila e i 20 mila anni luce dalla Terra, e sono stati finalmente osservati grazie all’impiego del Microlensing Observations in Astrophysics (MOA), un telescopio dal dimetro di 1.8 metri situato sul Mount John University Observatory della Nuova Zelanda in grado di misurare gli effetti legati al ‘microlensing’ gravitazionale, cioè di misurare la differenza di luce quando un oggetto celeste, come un pianeta od una stella, passa davanti ad un’altra stella più distante, differenza che nel caso dei pianeti orfani è decisamente piccola.

“Anche se i pianeti orfani erano stati predetti, finalmente sono stati osservati e ciò comporterà importanti implicazioni nella nostra comprensione della formazione planetaria e dell’evoluzione dei modelli”, ha osservato Mario Perez, scienziato del programma che studia gli esopianeti alla Nasa. Perez ha sottolineato come la scoperta lasci intendere che i pianeti liberi di girare nella galassia siano un numero decisamente maggiore di quelli osservati, infatti gli strumenti a nostra disposizione permettono solo il rilevamento di pianeti dalle dimensioni paragonabili, se non maggiori, di Giove, ma molti potrebbero altri potrebbero avere dimensioni analoghe a quelle terrestre, e quindi non essere diversamente osservabili.

I ricercatori hanno così effettuato un “censimento come quello della popolazione”, ha spiegato David Bennet, co-autore dello studio presso l’università di Notre Dame di South Bend e collaboratore con la Nasa e la National Science Foundation, che ha aggiunto: “abbiamo esaminato una porzione di galassia e sulla base dei nostri dati abbiamo stimato il numero complessivo di pianeti”, che sarebbero circa il doppio delle stelle presenti nella galassia, per un totale di centinaia di miliardi di pianeti orfani che vagano nello spazio, percorrendo come le stelle orbite che hanno come fulcro il centro galattico.

La teoria secondo cui tali pianeti siano nati da cicli vitali simili a quelli stellari sembra quindi da scartare, come spiega Bennet: “se i pianeti orfani si sono formati come le stelle, dovremmo aspettarci di vederne solo uno, o al massimo due, nelle osservazioni della galassia, non certo 10. I risultati suggeriscono che quando un sistema planetario diventa instabile, i pianeti vengono cacciati dal loro luogo di origine”.

Sebbene sia stata avanzata l’ipotesi che i pianeti osservati si muovano in realtà lungo orbite molto lontane dalla propria stella di riferimento, gli astronomi hanno spiegato che si tratterebbe di un fenomeno molto raro per un pianeta di dimensioni gioviane. Inoltre i dati del Moa sono stati confermati da analisi indipendenti eseguite su dati raccolti da OGLE, Optical Gravitational Lensing Experiment, un telescopio di 1.3 metri di diametro situato in Cile, che ha osservato gli stessi fenomeni di microlensing gravitazionale nella porzione di galassia osservata.