Il banchiere Profumo ai precari: “Scendete in piazza e fate casino”

Pubblicato il 14 Aprile 2011 - 18:26 OLTRE 6 MESI FA

Alessandro Profumo (Foto Lapresse)

GENOVA – ”I giovani in Italia dovrebbero fare un po’ più casino, mi stupisco che non siano più spesso in piazza, perchè se il precariato è l’unico modo per entrare nel mondo del lavoro allora l’Italia ha un problema”. Un invito alla “ribellione”, a farsi sentire e alzare la voce, che non arriva dalla bocca di qualche comitato studentesco accalorato dalla riforma Gelmini o dai dati sulla disoccupazione. L’invito alla “ribellione” arriva direttamente da Alessandro Profumo, ex amministratore delegato di Unicredit, intervenuto a Genova in un incontro con gli studenti dell’Isict (consorzio di enti e imprese) presso la sede di Confindustria.

A Profumo c’è un dato che proprio non va giù: ”L’88% dei giovani assunti in Lombardia nell’ultimo trimestre del 2010 ha ottenuto un contratto precario, è evidente che qualcosa non quadra”. Ma come è arrivato a fomentare la “ribellione”, il banchiere (“liquidato” da Unicredit con una buonuscita di 40 milioni di euro)? Rispondendo ad una domanda sul “fenomeno Cina” e la sua capacità di competere: ”In Cina, ma è così in tutta l’Asia, c’è maggiore vivacità, c’è più forza, più spinta da parte delle nuove generazioni – ha detto – In Europa e in Italia siamo più vecchi, è un dato demografico, ma credo che i giovani dovrebbero fare un po’ più casino. Il problema è che hanno meno massa critica di quella che c’era ai miei tempi. Nel bene e nel male le grandi manifestazioni studentesche hanno dato una spinta di cambiamento”.

Soluzioni, rimedi contro la precarietà? ”Un po’ di politica industriale non guasterebbe, ci vuole la mano pubblica per orientare le scelte. Non credo che le politiche industriali si facciano con gli assetti proprietari” ha aggiunto Profumo mettendo in evidenza la necessità che Confindustria ”abbia un ruolo forte e sia catalizzatore di proposte costruttive, come aveva indicato di recente la presidente Marcegaglia”.

Per ridare slancio al Paese, specialmente ai giovani, Profumo sente anche la necessità di avere un ”sindacato forte”. ”In Unicredit abbiamo fatto diverse ristrutturazioni e sapevamo sempre di avere un interlocutore chiaro. In Germania tre sindacati sono presenti nei cda. Non condivido – ha aggiunto Profumo – la scelta di fare scomparire il sindacato. In Italia abbiamo alcuni esempi in questa direzione e non parlo della politica”.