I “tre giorni” del premier: la Campania prepara altre notti di fuoco, Napoli non riesce a smaltire i rifiuti

Pubblicato il 29 Ottobre 2010 - 17:07 OLTRE 6 MESI FA

“Stanotte cominceremo i blocchi selvaggi agli impianti di Caserta perché l’amministrazione provinciale va punita”. L’annuncio è quello dei lavoratori dei Consorzi di bacino di Napoli e Caserta. Arriva l’ennesima accusa nel caos rifiuti e i famosi “tre giorni” di Silvio Berlusconi per ripulire tutto sembrano sempre più lontani. La protesta si sta allargando, diffondendo su tutto il territorio della Regione. Stavolta protesta di quelli che dovrebbero raccogliere i rifiuti, prima ancora che delle popolazioni per ora tranquille fino a che non si “sversa”. Non solo Terzigno, Boscoreale e Trecase. Adesso sono “nervose” Chiaiano, Giugliani, Serre. E’ stato bloccato lo Stir di Santa Maria Capua Vetere, poi la discarica di San Tammaro.

Tutte “promesse” di altre notti di fuoco, forse già quella che viene. I dipendenti del Consorzio chiedono di essere ricevuti dal capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, per affrontare la questione degli stipendi non corrisposti e il possibile danneggiamento della loro posizione per una proroga del rientro alla normalità per la gestione dello smaltimento dei rifiuti. Temono 424 “esuberi”, lamentano mesi di stipendio non pagati.

”Sono due mesi e andiamo verso il terzo mese per stipendi non pagati per il consorzio di Napoli la Provincia di Napoli ha stanziato i fondi per gli 800 lavoratori pari a 2.250.00, quella di Caserta non ha fatto niente per i 1.300 lavoratori e continua a servire i Comuni morosi. Stanotte cominceremo con i blocchi selvaggi agli impianti di Caserta perche’ l’Amministrazione provinciale va punita”, ha detto Vincenzo Guidotti, leader del Sindacato Azzurro. Stanotte, mentre a Napoli solo un miracolo può togliere dalle strade il molto che resta delle 2900 tonnellate di rifiuti che c’erano ieri. Chiaiano ha respinto 450 tonnellate delle mille lì inviate, Giugliano non ha fatto sversare le 600 tonnellate spedite…

E se a Napoli restano a terra 2900 tonnellate di immondizia e sale la tensione anche tra i lavoratori del Consorzio, sfumano le tre promesse di Berlusconi. Almeno per problemi di tempo: la prima era  “Napoli pulita in tre giorni”, la seconda “inceneritori pronti in diciotto mesi” e discarica Sari preparata ad aprire a nuovi rifiuti “tra poche ore”.