Arrestato il “Dottor Scotti”. Traffico di rifiuti, sequestrato l’impianto: in manette anche 6 collaboratori

Pubblicato il 17 Novembre 2010 - 12:13 OLTRE 6 MESI FA

Energia sporca, traffico illecito di rifiuti, scarti biologici della lavorazione del riso (lolla), anche rifiuti misti di varia natura – legno, plastiche, imballaggi, fanghi di depurazione di acque reflue urbane ed industriali ed altri materiali misti: di questo è accusato il patron della Riso Scotti. Giorgio Radice, presidente del consiglio di amministrazione della Riso Scotti Energy, una delle società della galassia del gruppo Riso Scotti, è agli arresti domiciliari nell’ambito di una inchiesta della procura di Pavia. Il suo riso sta cambiando le abitudini dei “mangia-spaghetti” italiani, ogni sera il simpatico omonimo Jerry ce lo consiglia in televisione, poi si scopre che il celebre “Dottor Scotti” della pubblicità all’ambiente ci pensa poco, anzi.

L’operazione denominata ”Dirty Energy” è stata condotta dal Corpo forestale di Milano e rappresenta il bilancio di un anno e mezzo di indagini. L’inchiesta conta 12 indagati, 7 le persone destinatarie di una ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari.

Il Corpo forestale ha eseguito 60 perquisizioni, sequestrando un impianto di ”coincenerimento” e 46 automezzi per un giro d’affari stimato di quasi 30 milioni di euro nel solo periodo 2007-2009. Oltre all’arresto di Giorgio Radice, l’Autorità Giudiziaria ha disposto il sequestro preventivo dell’impianto di coincenerimento della Scotti Energy a Pavia, situato in via Angelo Scotti, e la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di: Massimo Magnani, direttore tecnico dell’impianto; Giorgio Francescone, consigliere delegato e responsabile dell’impianto;: Cinzia Bevilacqua, impiegata amministrativa dell’impianto; Marco Baldi, direttore del laboratorio di analisi chimiche Analytica S.r.l. di Genzone (Pavia); Silvia Canevari, tecnico responsabile del laboratorio Analytica; Alessandro Mancini, intermediario e Amministratore Unico della Mancini Vasco Ecology S.r.l. di Montopoli in Valdarno (Pisa).

Dalle indagini svolte è stato possibile accertare il coinvolgimento di diversi impianti di trattamento dei rifiuti provenienti dal circuito della raccolta urbana, dall’industria e da altre attivita’ commerciali dislocate in Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana e Puglia, impegnando oltre 250 Forestali su tutto il territorio.