San Ferdinando di Puglia: uccide un uomo per vendicare l’omicidio del figlio

Pubblicato il 28 Aprile 2010 - 16:08 OLTRE 6 MESI FA

Per anni ha covato vecchi rancori, ritenendo di dover farsi giustizia da solo e vendicare la morte del figlio dopo che il tribunale aveva assolto i due presunti responsabili. Così, secondo carabinieri e polizia, dopo un ennesimo violento litigio, Simone Lamonaca, di 60 anni, ha ucciso con tre colpi di fucile Luigi Monopoli, di 35 anni, fratello di coloro che per l’uccisione del proprio figlio erano stati processati e assolti.

Il fatto è accaduto nella notte tra martedì 27 e mercoledì 28 aprile alla periferia di San Ferdinando di Puglia, lungo la provinciale 64 verso Canosa di Puglia. Subito dopo gli spari sono giunti sul posto tre poliziotti, che rientravano a casa dal servizio e che transitavano lungo la provinciale: hanno visto Lamonaca ancora col fucile in mano, lo hanno bloccato e consegnato ai carabinieri (dal momento che in zona non c’é un commissariato di polizia).

La storia di litigi tra Lamonaca e i fratelli Monopoli ha avuto inizio nel ’99 quando un figlio di Lamonaca venne ucciso. Dell’omicidio furono accusati due fratelli di Luigi Monopoli, che, però, a conclusione del processo, sono stati assolti. Da quel momento tra Lamonaca e Monopoli c’erano stati continui dissapori e litigi.

La sera del 27 aprile c’é stato tra i due uomini, nella piazza centrale di San Ferdinando di Puglia, un ennesimo litigio che è finito con una scazzottata alla quale ha preso parte anche un altro figlio di Lamonaca. Nella zuffa Monopoli ha avuto la peggio, colpito al volto con numerosi pugni. Per vendicarsi, nel corso della notte, Monopoli ha preso il suo furgone e si è diretto alla periferia dell’abitato, sulla provinciale 64 che collega San Ferdinando di Puglia a Canosa di Puglia, dove Lamonaca ha un’officina, deposito di attrezzi da lavoro.

Secondo ipotesi investigative, avrebbe voluto danneggiare il rivale: per questo, ha tentato di sfondare il cancello con il suo automezzo, ma Lamonaca è uscito brandendo il fucile e gli ha sparato, da distanza ravvicinata, tre colpi al petto che lo hanno ucciso. Subito dopo l’omicidio, sono giunti sul luogo del crimine i tre poliziotti che tornavano a casa dal lavoro: hanno visto Lamonaca ancora con il fucile in mano e il cadavere ai suoi piedi e hanno avvisato i carabinieri e fermato Lamonaca. Le indagini sono dirette dal pm della procura di Foggia Vincenzo Maria Bafundi.