Sarah Scazzi: esame del Dna per Cosima Misseri, rispuntano dubbi anche su Ivano Russo

Pubblicato il 6 Aprile 2011 - 20:07 OLTRE 6 MESI FA

TARANTO – L’inchiesta doveva essere alle battute finali. E invece ha ripreso vigore con l’esame del Dna a cui sono stati sottoposti  famigliari e amici di Sarah Scazzi, la 15enne di Avetrana uccisa e gettata in un pozzo il 26 agosto scorso. Sarah il 4 aprile scorso avrebbe compiuto 16 anni. Nella caserma di Avetrana sono stati convocati Cosima Serrano, moglie di Michele Misseri e madre di Sabrina, entrambi in carcere per l’omicidio. Convocati anche Carmine Misseri, fratello di Michele, e Cosimo Cosma, suo nipote. Poi Ivano Russo, l’amico di cui Sarah e la cugina Sabrina si erano invaghite e per il quale avrebbero litigato, e altri familiari.

Ha sorpreso proprio la presenza di Ivano Russo, che era finito sulla lista dei sospettati in un primo momento ed era, per così dire, uscito di scena dopo la confessione di Michele Misseri. Gli inquirenti hanno individuato il movente del delitto nella gelosia che Sabrina Misseri nutriva, o meglio avrebbe nutrito, nei confronti di Sarah Scazzi, che negli ultimi tempi si era avvicinata ad Ivano fino ad oscurare la cugina del cuore.

Ha rifiutato per il momento di sottoporsi al tampone salivare Cosimo Cosma, nipote di Michele Misseri, in quanto non era stata data alcuna comunicazione al suo difensore, avv.Raffaele Missere, e nell’invito a comparire era indicata semplicemente la convocazione nella caserma di Avetrana ”per questioni di giustizia”. Carmine Misseri e ‘Mimino’ Cosma furono arrestati nelle scorse settimane per concorso in soppressione di cadavere e poi scarcerati per disposizione del tribunale del riesame.

I tamponi saranno confrontati con alcune tracce biologiche trovate su attrezzi sequestrati nel garage della famiglia Misseri e nei pressi della cisterna dove fu gettato il cadavere della ragazzina. Sono stati il procuratore di Taranto, Franco Sebastio, il procuratore aggiunto, Pietro Argentino, e il pm Mariano Buccoliero a disporre le comunicazioni giudiziarie.

La comparazione genetica è stata decisa dopo che i carabinieri del Ris hanno isolato un Dna completo e individuato tracce biologiche con frammenti di Dna parziali. E’ sorta, dunque, la necessità di avere riscontri su soggetti di sesso maschile e femminile.

Quello di Avetrana assomiglia sempre più a un giallo inestricabile. Al vaglio degli investigatori ci sono le innumerevoli versioni dei fatti rese da Michele Misseri, ma per ora a fare fede è quella raccolta nel corso dell’incidente probatorio, in cui il contadino di Avetrana ha addossato le responsabilità dell’omicidio alla figlia Sabrina, limitandosi ad ammettere di aver occultato il cadavere della ragazzina.